A poche settimane dal lancio globale della nuova creatura “Alphabet”, ecco il conto delle tasse versate al fisco italiano da Google nei suoi primi 13 anni di vita, attraverso la controllata Google Italy Srl.
Come ricostruito nell’inchiesta di Altreconomia, tra il 2002 e il 2014, la società ha corrisposto complessivamente all’erario 12.085.040 euro, realizzando nello stesso periodo utili ancora più bassi (10.608.307 euro). Questi numeri, però, sono nulla se paragonati al fatturato “reale” dell’azienda, stimato pari a circa 490 milioni di euro -nella Relazione annuale 2015 dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni-. Le tasse pagate in 13 anni dal colosso, quindi, rappresenterebbero solo il 2,4% del fatturato dell’ultimo anno di attività.
Non solo. L’ultimo bilancio evidenzia anche un “confronto” tra management e collegio sindacale a proposito di “transfer pricing”, cioè di quell’alterazione dei prezzi di vendita praticati nelle operazioni infragruppo che punta a trasferire i redditi da un paese che tassa il reddito d’impresa a quelli a “fiscalità agevolata”, come l’Irlanda, dove ha sede la consociata della Google Italy Srl.
“Durante il corso dell’esercizio -scrive infatti il consulente revisore nella relazione a sua firma del 26 giugno 2015- il collegio sindacale ha discusso, più volte, con il management della Società dell’applicazione di tale norma. In vista dell’applicazione della stessa, è stato chiesto durante le verifiche e via email la documentazione di transfer pricing che non è stata fornita”.
L’artificio irlandese che permette di abbattere l’imponibile è di nuovo contenuto nella tabella dei ricavi dell’ultimo esercizio della Srl: dei 54.440.330 euro (più 10% rispetto al 2013) raccolti lo scorso anno, oltre il 97% proveniva dall’Irlanda (Google Ireland Ltd), frutto di “rapporti di natura commerciale con altre società facenti parte del Gruppo”, come si legge nella Relazione sulla gestione. Tradotto, la filiale che opera nel nostro paese incamera minime commissioni dall’Irlanda, mentre l’ammontare complessivo finisce a Dublino.