“Questi attacchi contravvengono chiaramente al diritto internazionale umanitario e sono inaccettabili”: così il responsabile per le operazioni umanitarie delle Nazioni Unite, Stephen O’Brien, si è rivolto al Consiglio di sicurezza denunciando la particolare violenza di un bombardamento condotto dalla coalizione a guida saudita contro il porto di Hodeida; uno scalo di importanza vitale in quanto porta d’accesso degli aiuti in un paese devastato dalla guerra e bisognoso di cibo, farmaci, carburante.
Il raid, ha detto O’Brien, potrebbe comportare un pesante impatto sull’insieme dello Yemen, aggravando la crisi umanitaria già in corso da mesi.
Il Programma alimentare mondiale (Wpf/Pam) stima che almeno 13 milioni di yemeniti – la metà della popolazione attuale – abbiano bisogno di cibo; fra questi, sei milioni di persone necessitano di “aiuti esteri d’emergenza per nutrirsi”.
O’Brien ha annunciato il rafforzamento delle operazioni internazionali per l’assistenza umanitaria soprattutto nelle aree di Sanaa e Hodeida; ma l’Onu fa fatica a reperire i fondi richiesti, pari a oltre un miliardo e mezzo di dollari, finora ottenuti solo al 18%.
Per O’Brien è più che mai necessario procedere verso una soluzione politica della crisi, dopo il fallimento di diverse tregue umanitarie. “I colloqui di pace – ha detto – sono fondamentali, prima che sia troppo tardi. Altrimenti, non resterà più niente per cui varrà la pena battersi in questo paese”.