Il governo centrale, alla presenza del primo ministro Narendra Modi e il Consiglio nazionale socialista del Nagaland-Im hanno firmato un accordo storico, nella speranza di portare la pace in una regione che è stata devastata dalla violenza per oltre sei decenni. L’accordo di pace Naga ha colto tutti di sorpresa e anche se tre fazioni minoritarie non hanno ancora accettato l’accordo, le aspettative sono grandi. Modi ha parlato della sua visione per la trasformazione della regione nord-est e ha espresso fiducia che l’accordo aprirà un nuovo capitolo glorioso per il popolo Naga e costruirà un futuro luminoso per l’intera regione che confina con la Cina, il Myanmar, il Bangladesh e il Bhutan.
“L’accordo di oggi è un fulgido esempio di ciò che possiamo ottenere quando ci rapportiamo con l’altro in uno spirito di uguaglianza, di rispetto e fiducia e quando cerchiamo di comprendere le preoccupazioni e le aspirazioni degli altri. (…) Il rispetto per gli infermi e gli anziani, la condizione della donna nella società, la sensibilità a Madre Natura e l’enfasi sull’uguaglianza sociale è un modo naturale di vivere Naga. Si tratta di valori che dovrebbero costituire il fondamento della società che tutti noi cerchiamo” ha commentato Modi che oggi dovrebbe presentare in parlamento i dettagli dell’accordo.
L’accordo di pace arriva quasi due mesi dopo che 18 soldati dell’esercito sono stati uccisi in un agguato fatto dai militanti Naga a Chandel, nel Manipur. In risposta l’India aveva effettuato una pesante operazione militare che si è estesa anche oltre i propri confini, inseguendo i militanti all’interno del Myanmar.
Il Nagaland è uno stato prevalentemente montuoso, popolato da 16 grandi popolazioni indigene ognuna con propri costumi, lingue e tradizioni. Circa 20 milioni della popolazione sono cristiani. La regione è ricca di risorse naturali, come il carbone, il gas naturale, marmo, petrolio, nichel, cobalto-cromo, legname e prodotti agricoli e l’accordo di pace, secondo gli osservatori politici, aiuterà Nagaland a realizzare il suo vero potenziale di crescita economica.