A Bologna il 29 agosto presso l’albergo Pallone (via del Pallone 4 – dalle 10 alle 17.30) si svolgerà il prossimo incontro per migliorare e diffondere il progetto politico CNAC.
Informazioni organizzative su www.listacivicaitaliana.org
Ne parliamo con alcuni promotori di Lista Civica Italiana dato che LCI è stata uno dei soggetti trainanti del progetto insieme a una rete di associazioni e soggetti politici.
**Come si è arrivati all’assemblea di Bologna, potreste fare una sintesi di ciò che è avvenuto finora?
Il progetto politico “Comitato per l’Attuazione della Costituzione – CNAC” è stato discusso durante una riunione aperta a Bologna del 9 maggio 2015. Si tratta di un progetto condiviso che punta a mandare le migliori persone della società civile in parlamento e in generale nei luoghi dove si decide e che vede Lista Civica Italiana impegnata nella semplice veste di facilitatore alla pari con tutti i partecipanti.
Il CNAC nasce dalla constatazione che in Italia si sono formati e si stanno formando molti gruppi politici animati da persone provenienti da esperienze e aree diverse e – talvolta – con notevoli delusioni alle spalle perchè le aspettative “alte” sono state deluse: si va da ‘“In Europa con Tsipras”, agli espulsi dal Movimento 5 Stelle, ai fuoriusciti da Italia dei Valori. Ci sono anche gruppi che provengono da aree dell’impegno cattolico o dall’esperienza delle Liste civiche locali.
Potenzialmente simili al CNAC ci sono anche altre esperienze che stanno aggregando tra queste il “Comitato per la difesa della Costituzione”, promosso da Libertà e Giustizia insieme all’avvocato Felice Besostri, c’è “Coalizione Sociale”, proposta da Landini, c’è “Possibile” lanciato da Giuseppe Civati in giugno.
Molti si stanno rendendo conto che occorre uscire da una logica autoreferenziale in cui spesso domina la volontà di autoaffermazione e quindi l’unica cosa ragionevole da fare adesso per ottenere dei risultati politici è quella di identificare alcuni valori condivisi e alcuni obiettivi politici comuni e mettersi in rete nel rispetto delle specificità di ciascuno. Tutti questi gruppi infatti – anche quando spinti dalle migliori intenzioni – se non si coordinano su obiettivi politici importanti e di diretto interesse dei cittadini e se non si organizzano per una comunicazione efficace con metologie a basso costo non hanno alcun modo di arrivare alle persone. E intanto c’è chi sta smantellando a passi spediti le istituzioni democratiche e sta mettendo al collo della nazione il cappio della finanza.
Il “CNAC” è appunto un progetto che va nel senso di mettere in rete in un modo semplice e senza troppi fronzoli. La “colla ideale” per tenere insieme tutti i partecipanti al CNAC è stata individuata nella volontà di attuare la Costituzione secondo lo spirito dei/delle costituenti. Il CNAC pone inoltre una grande attenzione alle modalità di fare politica: sui programmi in generale sono tutti d’accordo ma spesso la vera differenza emerge tra quanti intendono la politica come attività da svolgere con spirito di servizio e quanti la intendono come mezzo per affermare il proprio ego o – peggio – per avere un posto ben retribuito. Infine il CNAC privilegia l’impegno collettivo di tanti singoli che tornano “protagonisti” piuttosto che il leader: non a caso questo articolo è scritto collettivamente…
**Quali sono gli obiettivi dell’assemblea di Bologna del 29 agosto 2015?
Gli obiettivi della riunione di Bologna sono di allargare la cerchia dei gruppi interessati, di valutare altre proposte simili al CNAC e migliorare quella del CNAC; in particolare, se tutto va bene, vorremmo confrontarci sulle principali attività da svolgere a breve perchè è solo facendo cose concrete che un gruppo si consolida e si affiata. Uno spazio della giornata sarà dedicato alla reecente vicenda della Grecia per cercare di trarne indicazioni su come comportarci in Italia.
La bozza del progetto CNAC che verrà discussa è giunta alla versione 3-2 ed é reperibile qui http://www.listacivicaitaliana.org/?p=7613 e come aree generali di attività prevede:
– attuazione della Costituzione con particolare riferimento all’art.53 che è la colonna economica per l’attuazione degli aspetti di promozione sociale e di solidarietà
– legalità e lotta alla corruzione
– difesa del territorio, dell’ambiente e del patrimonio italiano (cultura, arte, paesaggio, piccole e medie imprese, agricoltura e turismo eco compatibili, creatività, cibo)
– coscienza dei limiti del nostro Pianeta e conseguente necessità della riconversione ecologica dell’economia
– difesa del lavoro, in tutte le sue espressioni, quale valore di riferimento per il riconoscimento e l’inclusione sociale, per il riconoscimento e il rispetto della dignità individuale di ogni cittadina/o
– lotta alla finanza speculativa e alle sue degenerazioni
– superamento del problema di genere
– ascolto e coinvolgimento dei giovani su iniziative di loro interesse dato che sono il nostro futuro. Loro partecipazione attiva e alla pari al progetto politico, senza “sfruttamenti” di sorta.
– integrazione della democrazia rappresentativa con la democrazia diretta ritenuta strumento indispensabile per giungere ad una democrazia “matura”.
Un’altro obiettivo è quello di creare una rete informativa per riuscire a parlare alle persone che non sono connesse a internet e che si “bevono” ogni giorno le verità della TV.
**Grande è il disordine sotto il cielo e pare che la necessità di nuovi soggetti politici stia crescendo; al tempo stesso anche la risposta brutale (vedi Grecia) al cambiamento. Come vedete questa situazione e cosa si può fare per uscirne?
In effetti ci sarebbe una grande necessità di un ricambio della classe politica italiana perchè in gran parte non è adeguata a far fronte alle emergenze ambientali, sociali ed economiche del nostro tempo. Fortunatamente c’è un buon numero di nuovi soggetti politici che si stanno formando, però sono ancora molto piccoli. Altri gruppi importanti – come Libera – sono impegnati su obiettivi molto interessanti come la legge sulla corruzione ma non si decidono a fare il grande salto per una presenza più forte nella politica e in questo modo – in assenza di un gruppo nuovo capace di incidere sull’agenda politica – continuiamo a correre per mettere pezze alle leggi fatte da altri quando forse sarebbe più efficace adottare la strategia del CNAC: coordinare le energie e impegnarsi tutti insieme per mandare persone valide direttamente dove si decide.
Il referendum acqua dimostra che la capacità di mobilitazione c’è ancora: gli obiettivi che scaldino i cuori, i programmi che motivino le persone “normali” e, soprattutto, l’onestà della proposta ci sono!
Considerato il grande incancrenimento della situazione per uscirne ci vorrebbe la bacchetta magica. In attesa di averla ci pare che occorra impegnarsi per creare una rete informativa capillare (non solo via internet) per far ripartire il senso critico degli italiani che sono martellati ogni giorno con la dottrina della crescita e delle privatizzazioni. Una buona democrazia ha bisogno di buona informazione e in Italia sappiamo quale è il livello di diversificazione e di obiettività…
L’altro obiettivo fondamentale è quello di far riavvicinare i cittadini alla politica poiché da quando c’è la Repubblica si è fatto poco o niente per educare i cittadini alla partecipazione e alla bellezza e utilità della politica. Fino a quando gli italiani penseranno che è una cosa sporca e ne staranno lontani, la lasceranno sempre in mani sporche! In questo senso occorre fare una titanica opera per diffondere la conoscenza della Costituzione. Un solo esempio: se l’articolo 53 della Costituzione – che prevede la tassazione progressiva e in ragione della capacità contributiva – fosse conosciuto dai/dalle cittadini/e, i governanti che si assicurano voti promettendo l’abolizione dell’ICI o il bonus di 80 euro verrebbero sbeffeggiati e rimandati a casa. Per quanto riguarda la Grecia, se dovesse accadere in Italia una situazione simile (e non siamo lontani!) gli italiani non sarebbero dotati degli strumenti necessari per reagire e cadrebbero mani e piedi nelle mani della finanza, e purtroppo il processo è in avanzata fase di attuazione!
**Il problema politico è aperto, ora più che mai, almeno di dimensione europea: cosa state facendo per una rete europea dei movimenti che rifiutano quest’Europa della banche?
Siamo sicuramente aperti all’idea di una Europa dei popoli e non della finanza. Per ora non siamo riusciti a occuparci come vorremmo dell’Europa dato che siamo impegnati per creare la rete italiana: a medio termine occorrerà porsi anche questo problema, e se qualcuno che legge queste note è interessato ci contatti info@listacivicaitaliana.org. Così ci portiamo avanti.