Oggi l’EPA – l’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti – ha annunciato il piano per ridurre l’inquinamento causato dalle centrali a carbone nel Paese.
“Il Clean Power Plan è un importante passo avanti negli sforzi che stanno facendo gli Stati Uniti per affrontare i cambiamenti climatici, ma chiunque abbia seguito i recenti sviluppi scientifici sa che è profondamente inadeguato da solo. Se il governo Obama vuole davvero lasciare un’eredità positiva su questo fronte e un pianeta in cui i nostri figli possano vivere, deve fermare le trivellazioni e l’estrazione dei combustibili fossili di proprietà pubblica e bloccare i pericolosi piani di trivellazioni petrolifere della Shell nell’Artico” afferma Annie Leonard, direttrice esecutiva di Greenpeace Stati Uniti.
“Il Presidente Obama ha sottolineato che i bambini chiederanno se “abbiamo fatto tutto quello che potevamo per affrontare questo problema”, ora bisogna che dimostri lo stesso coraggio che la scorsa settimana hanno mostrato tante persone comuni appese per 40 ore a un ponte di Portland oppure in kayak di fronte alla rompighiacci della Shell in procinto di salpare verso l’Artico.
Con il Clean Power Plan è chiaro che il Presidente Obama vuole fare sul serio, ma finché non intraprende dei passi affinché la grande maggioranza dei combustibili fossili rimangano sottoterra, come chiedono gli scienziati, la sua eredità è fragile come il ghiaccio dell’Artico.
Il Presidente deve usare la sua leadership, infine, non per unirsi agli altri Paesi, ma per incoraggiarli a firmare un accordo legalmente vincolante alla prossima Conferenza sul clima delle Nazioni Unite di Parigi” conclude Leonard.