Nestor Cervero, ex direttore dell’area internazionale di Petrobras, il colosso petrolifero nazionale, è stato condannato a 12 anni di carcere per casi di corruzione e riciclaggio collegati al presunto versamento di una tangente al presidente della Camera, Eduardo Cunha.
Cervero ed altre due persone sono stati riconosciuti colpevoli di aver preteso il pagamento illecito di ‘bustarelle’ da parte della società coreana Samsung Heavy Industries in cambio di due contratti di perforazione petrolifera, Petrobras 10.000 e Vitoria 10.000.
Al consulente Julio Camargo – che ha patteggiato e accusato Cunha di aver preteso da lui una tangente di cinque milioni di dollari – sono stati comminati 14 anni di prigione, scontati di alcuni mesi per la sua collaborazione al caso. Al ‘faccendiere’ Fernando Soares, accusato di canalizzare le tangenti di Petrobras verso le casse del partito di Cunha, il Pmdb, sono stati invece inflitti 16 anni.
Cunha, che il mese scorso ha lasciato la coalizione della presidente Dilma Rousseff, ha accusato il governo di avergli teso una “trappola” nel gigantesco scandalo per corruzione che ha colpito Petrobras mettendo a serio rischio la stabilità dell’esecutivo.
Cunha non è ancora fra gli indagati ma la sentenza del giudice federale Sergio Moro potrebbe dare agli inquirenti di Brasilia elementi in più per perseguirlo.