Grazie fratelli greci per avere saputo gridare con un’unica voce ciò che noi ci limitiamo a bisbigliare, impauriti, nei sottoscala. Grazie per avere saputo sfidare i potenti opponendovi ai loro diktat. Grazie per averci insegnato che i soprusi non si combattono rinchiudendoci nei vecchi confini, ma lottando insieme per fare cambiare le cose.
Governanti, banche e giornalisti al loro servizio, hanno fatto di tutto per farvi passare come quelli che volevano abbandonare l’Europa. Invece, col vostro voto avete detto che in Europa ci volete stare, ma che volete un’altra Europa. Non l’Europa che mette i propri cittadini in catene per garantire ai trafficanti di monete un alto valore dell’euro. Non l’Europa che si indebita per salvare le banche che giocano d’azzardo mentre prende per il collo i governi che danno più importanza alla spesa sociale che alla spesa per interessi. Non l’Europa che usa la moneta unica per permettere alle economie forti di sgominare le deboli. Non l’Europa dei trattati commerciali segreti per imporci Ogm e polli alla varichina. Non l’Europa dei paradisi fiscali e delle privatizzazioni per permettere ai grandi monopoli di fare soldi sui bisogni vitali dei cittadini. Non questa Europa, voi volete, ma quella in cui prevalgono le persone, i diritti e i beni comuni sopra gli affari. Che non si basa sulla concorrenza del forte contro il debole , ma sulla solidarietà. Che difende la dignità del lavoro e la riduzione dell’orario di lavoro per la piena inclusione lavorativa. Che rafforza le economie locali per il rispetto dell’ambiente. Che rafforza le economie di comunità per smetterla con un mercato fondato sull’aggressione delle economie altrui. Che si inventa un sistema monetario plurale per sapere rispondere contemporaneamente alle esigenze intercontinentali e al proliferare delle economie locali. Per questo vi ringraziamo, perché ci avete mostrato che un’altra Europa è possibile.
Ma la partita è solo all’inizio. Può darsi che al vostro no, i poteri europei contrappongano un altro no. Può darsi che si rifiutino di accogliere le vostre richieste di allentamento della morsa sociale. L’esito dipenderà dai calcoli che Draghi, Merkel , Hollande e Juncker, faranno, sapendo che il loro unico obiettivo è salvaguardare gli interessi dei poteri finanziari europei. Se calcoleranno che continuando col tiro alla corda, possono esporre l’euro a tensioni speculative che lo trascinano verso il fondo, allora abbiamo qualche speranza che cedano. Se invece calcoleranno che questo rischio non c’è, oppure che l’esigenza di salvaguardare i dogmi mercantilisti è preminente su tutto, allora può darsi che facciano di tutto per fare saltare il banco. La BCE con un pretesto o l’altro si rifiuterà di accordare al sistema bancario greco la liquidità che serve per permettere all’economia greca di funzionare. Per cui il governo greco sarà forzato a creare una nuova moneta per impedire la paralisi della propria economia.
Ma a questo punto il nostro ruolo sarà determinante. Solo se anche noi sapremo fare la nostra parte il vostro no sarà servito per la salvezza di tutti. Altrimenti porteremo la responsabilità della viltà di fronte alla storia.