“Sconcerto” per una condotta “moralmente ingiustificabile”: si riassume in queste parole la posizione espressa dalla Commissione giustizia e pace della Conferenza episcopale del Sudafrica per le spese per la villa del presidente Jacob Zuma pagate con denaro pubblico.
In una nota si sottolinea che la costruzione di piscina, anfiteatro e altre amenità nella residenza nel villaggio di Nkandla non era in alcun modo giustificata da esigenze di sicurezza del capo dello Stato. I vescovi contestano dunque in modo frontale le conclusioni di un’inchiesta governativa che, venerdì scorso, ha esentato Zuma da qualsiasi obbligo di rimborsare i 246 milioni di rand (circa 17 milioni di euro) pagati dai contribuenti.