Il suo cognome è una garanzia. Amadou Top, il direttore del Comitato di controllo della Transizione dall’analogico verso il digitale(Contan), è un funzionario dall’aria scaltra e dall’eloquio brillante. Tocca a lui rispondere alle mille critiche piovute durante la presentazione della TNT, l’ambizioso progetto di trasformazione della rete televisiva senegalese dal terrestre al digitale, lanciato in pompa magna con una conferenza stampa giovedì 17 giugno a seguito di un periodo di test tecnologici non meglio precisati.
Qualche giornalista cerca di sollevare qualche obiezione nei confronti del governo sull’opportunità di occuparsi di questo progetto dispendioso (costato finora 39 miliardi di FCfa – circa 60 milioni di euro che dovrebbero essere recuperati grazie alla vendita dei canali) e all’apparenza del tutto secondario di fronte alle croniche necessità ed emergenze del paese.
A dirla tutta, il governo non sta attraversando un periodo di grande popolarità. Persino il consueto rapporto pubblico dell’Ispezione Generale dello Stato appena diffuso mette in evidenza l’aumento esponenziale del livello di corruzione e di evasione fiscale delle principali imprese private e a partecipazione statale, di fronte ad un persistente livello di disoccupazione e di carenze in tutti i settori essenziali, sanità ed istruzione in testa.
Il direttore Top non si scompone e affronta la stampa con quelli che ritiene stringenti argomenti. “Il Senegal si è impegnato nel 2006 a Ginevra durante il GE06 a partecipare alla trasformazione della rete televisiva da analogica a digitale. Di tutti i paesi francofoni dell’Africa noi saremo i primi, mentre saremo il dodicesimo tra i 54 stati Africani”.
Capita l’antifona i giornalisti più informati chiedono di approfondire alcuni dettagli tecnici. Top cerca di buttarla sulla necessità di democratizzare la trasmissione televisiva aumentando la portata e quindi l’accesso e la formazione di nuovi network ma dopo un po’ è costretto ad abbondare le sue teorizzazioni per rispondere a questioni più terra terra.
A chi domanda quanti decoder saranno messi in vendita per permettere ai telespettatori di vedere la Tv digitale, Top risponde senza esitare 1.200.000, aggiungendo un sibillino “per la prima fase”.
“E quanti decoder ci sono attualmente sul mercato?” chiede M.Gaye, giornalista dell’Observateur.
6000, risponde con un sorriso Amadou Top.
“Non sono un po’ pochi?” lo incalza Gaye.
“Per il momento si fa quello che si può”, risponde il direttore Top.
La conferenza stampa finisce così.