Riportiamo di seguito il discorso del consigliere Luis Silva, eletto di recente nel comune spagnolo di La Rinconada.
Nello stesso momento in cui celebriamo l’atto di costituzione del nostro nuovo Comune si stanno tenendo atti simili in tutto lo Stato.
In città come Madrid, Barcellona o Cadice, cittadini fino a qualche giorno fa anonimi saranno i nuovi Sindaci.
Nella nostra provincia, in municipi come Alcalà de Guadaíra, Bormujos, Carmona, Castilleja de la Cuesta, Coria, Dos Hermanas, Astigi, Mairena el Aljarafe, Morón de la Frontera, Osuna, San Juan de Aznalfarache, Tomares, Umbrete o nella stessa capitale, Siviglia, queste stesse persone anonime stanno assumendo il ruolo di consiglieri nelle amministrazioni locali.
Tutti questi nuovi attori politici hanno varie cose in comune:
Tutti sono stati eletti con Podemos, in alcuni casi insieme ad altre forze politiche.
Tutti pongono al centro della loro attività i cittadini.
Tutti puntano alla democrazia reale.
Tutti rifiutano la corruzione e la mancanza di trasparenza.
Tutti rifiutano i finanziamenti di banche o grandi imprese.
Tutti scelgono la nonviolenza come metodo per risolvere i conflitti.
Tutti stabiliscono come linea rossa da non varcare mai il rispetto dei diritti umani.
Per capire questo fenomeno bisogna tornare indietro al 15 maggio 2011. Quel giorno, che più tardi si sarebbe conosciuto come Movimento 15M, le piazze di città e villaggi si riempirono al grido di “La chiamano democrazia e non lo è” e “Non ci rappresentano”.
In quel momento qualche opinionista televisivo cercò di squalificare le autentiche maree umane che si stavano producendo accusandole di essere dei “radicali antisistema”.
Fortunatamente, pare che molti abbiano compreso che i veri “antisistema” sono quelli che pretendono di appropriarsi dei beni comuni a vantaggio di una piccolissima élite economica e politica, che i veri “radicali” sono quelli che derubano i cittadini che li hanno eletti affinché gestissero il bene pubblico.
Ci hanno cacciato dalle piazze, ci hanno perseguitato, ci hanno multato e imprigionato perché chiedevamo giustizia e democrazia. Poi, con la solita sordità sociale e prepotenza ci hanno detto “Se volete esprimervi in campo politico, create un partito.”
E infatti eccoci qui. Ci siamo arrivati.
E avvisiamo che siamo solo l’avanguardia delle migliaia di cittadini che verranno dopo di noi, fino a quando non otterremo che la politica smetta di essere un affare per pochi, gestita pensando esclusivamente al beneficio personale o di una piccola élite.
E avvisiamo anche tutte le persone oneste, tutte le persone semplici, tutte le persone comuni, che possono contare su di noi e gli chiediamo aiuto per costruire un futuro diverso, dove ci sia spazio per tutti e che sia di tutti e per tutti.
Chiediamo aiuto anche a tutti i funzionari stanchi di vedere la corruzione che passa per le loro mani e vogliono costruire qualcosa di nuovo.
E se me lo permettete, chiediamo aiuto anche ai tanti militanti onesti di altri partiti, che non sanno più come fare per scacciare i vertici corrotti delle loro organizzazioni. Molti di loro hanno fatto sacrifici e in alcuni casi ci hanno rimesso addirittura la vita per qualcosa che, quando è arrivato, non corrispondeva neanche lontanamente al mondo che sognavano.
Sentiamo che la forza che ci muove è la stessa che ha mosso i popoli dal principio dei tempi nella migliore direzione evolutiva; sappiamo che abbiamo ancora molto da imparare e che probabilmente nel cammino commetteremo molti errori, perciò insistiamo nel chiedere aiuto a tutti.
Sentiamo di far parte di una nuova sensibilità che dilaga dovunque e va molto più in là dei singoli partiti. Siamo il 99%, siamo quelli che vengono dal basso, siamo quelli che aspirano a un mondo diverso dove ci sia posto per tutti, siamo quelli che vogliono la democrazia reale, che va ben al là del votare programmi ogni quattro anni o di eleggere la regina del carnevale. Siamo il futuro che è già arrivato.
Il tempo dei partiti-impresa è finito.
Il tempo di quelli che credono che la politica sia fatta per arricchirsi è finito.
Il tempo della presunta redditività che favorisce sempre gli stessi è finito.
Il tempo della democrazia formale è finito.
Finalmente, qualcosa di nuovo sta accadendo nella politica spagnola.
Veniamo a portare speranza perché sappiamo che tra tutti abbiamo intelligenza, formazione e capacità sufficienti per uscire dalla crisi in cui ci ha cacciato l’avarizia di pochi.
Il futuro lo fai tu. Sĺ, SI PUÒ!
Traduzione dallo spagnolo di Claudia Calderaro