Oggi inizia la discussione in sede referente della Legge di Iniziativa Popolare sull’Acqua Pubblica, ridepositata nel 2014 tramite l’intergruppo parlamentare per l’Acqua Bene Comune.
Sul sito della Camera si può seguire l’iter della Legge in Commissione Ambiente.
Si tratta di un testo ben diverso nei contenuti e nella direzione politica da quanto hanno attuato gli ultimi governi, completamente dediti alla privatizzazione sia dell’Acqua che degli altri servizi pubblici locali, senza dimenticare sanità e scuola.
La legge prevede la gestione del servizio idrico attraverso soggetti di diritto pubblico, aziende speciali o consorzi, la partecipazione attiva della cittadinanza e dei lavoratori nella sua gestione, la suddivisione del territorio in bacini idrografici per tutelare la risorsa dalla captazione alla depurazione con la conseguente eliminazione degli ato provinciali o regionali che ad oggi vedono protagonisti multi utility quali unico gestore, definizione di un fondo per la ripubblicizzazione, ritorno nelle mani del Ministero dell’Ambiente della definizione delle tariffe idriche e controllo sulla gestione del servizio idrico togliendo il compito all’AEEGSI.
Stessi contenuti sono presenti nella Legge 5/2014 approvata in Regione Lazio, legge impugnata dal governo per presunta mancanza di garanzia della concorrenza, ma ancora vigente e che attende un decreto attuativo della giunta per la definizione dei bacini idrografici.
A giugno 2013 avevamo presentato una risoluzione in Commissione Ambiente che riprendeva gli stessi punti della LIP. La Commissione non è riuscita ad andare oltre alla penultima audizione dei soggetti interessati, quando cioè si doveva ascoltare il parere della Cassa Depositi e Prestiti. Quella risoluzione è rimasta nei cassetti.
Ora ci auguriamo che il Parlamento sia finalmente pronto a dare attuazione alla legge d’iniziativa popolare sull’Acqua “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque” che giace in Parlamento dal 2007 accompagnata da oltre 400mila firme, mentre altre forze politiche prima di noi erano già in parlamento e nulla hanno fatto per discuterla.
Innumerevoli volte, come m5s, in commissione ambiente abbiamo sollecitato che venisse incardinata la legge depositata in questa legislatura, una legge che nasce da un percorso collettivo nazionale e che portiamo all’interno delle istituzioni in quanto siamo strumento della cittadinanza.
La legge approda in Commissione ambiente grazie alle insistenze e alle sollecitazioni del M5S e a quelle di 11mila cittadini che attraverso il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua hanno anche chiesto alla Presidenza della Camera il blocco delle privatizzazioni del servizio idrico.
Da oggi la responsabilità che giunga a buon fine e venga finalmente approvata è una responsabilità di tutte e tutti gli eletti in questa legislatura, 27 milioni di cittadini ce lo chiedono da 4 anni con un messaggio forte e chiaro “fuori i profitti dall’acqua, fuori l’acqua dal mercato”.
Chi non sa le sente di sostenere questa legge fino in fondo, lasci il passo.
Federica Daga, deputata Movimento 5 Stelle, prima firmataria della proposta di legge