Attento, coerente, propositivo. Tre semplici qualità che deve avere chi vuole vincere le elezioni. Dite che la facciamo troppo semplice? Eppure sono i tre elementi che secondo Mauro Marinari hanno consentito alla sua lista di ottenere la maggioranza alle amministrative del 2012 a Rivalta, comune di 20.000 abitanti alle porte di Torino. Ma questa vittoria non è stata che una tappa di un lungo percorso cominciato nel 2001, anno in cui fu fondata Rivalta Sostenibile, un esempio per la politica italiana che arriva dal basso.
«Eravamo cittadini che volevano dare una mano a risolvere i problemi del territorio», racconta il Sindaco Marinari. «L’amministrazione non si muoveva su determinati temi, alcuni di noi non avevano alcuna esperienza, mentre altri avevano già provato a impegnarsi in politica senza però trovare nei partiti tradizionali una realtà che favorisse il meccanismo della democrazia. Anzi, c’erano situazioni chiuse e le decisioni arrivavano solo dall’altro».
In questo contesto è nato il primo nucleo di Rivalta Sostenibile. «Sostenibilità per noi significa lasciare ai nostri figli il territorio in cui abitiamo in una condizione migliore di quella attuale». La cittadina è vittima da più di vent’anni di una cementificazione selvaggia e le prime azioni del comitato erano incentrate su temi quali mobilità sostenibile, promozione della cultura della bicicletta, percorsi sicuri scuola-casa, cura del territorio, ma soprattutto sulla necessità di avviare un’esperienza di partecipazione attiva dei cittadini alle scelte della propria polis, in modo da farli diventare dei protagonisti e non soltanto dei fruitori passivi delle politiche attuate. «Uno dei primi progetti concreti – racconta Marinari – è stata una campagna per la riduzione degli imballaggi, che ha coinvolto anche i commercianti, mentre attraverso l’iniziativa “Caccia al rifiuti”, rivolta ai bambini, abbiamo cercato di migliorare le sensibilità e l’attenzione per la pulizia del territorio. Abbiamo anche organizzato una serie di appuntamenti pubblici con personaggi che potessero creare consapevolezza su vari temi come economia, decrescita, politica, partecipazione, informazione».
In questo modo, i cittadini hanno capito che Rivalta Sostenibile non era il solito comitato che si interessava di un solo problema. «Il nostro obiettivo era dare una mano all’amministrazione, non avevamo mire politiche. Per sei anni abbiamo cercato di collaborare, portando contenuti e proposte da realizzare insieme. Solo che abbiamo trovato un interlocutore chiuso nel suo castello, che non parlava con i cittadini, che non veniva incontro ai problemi posti dal comitato». Non avendo referenti politici affidabili in grado di rappresentare i cittadini, il gruppo ha maturato la decisione di creare una lista civica e candidarsi alle elezioni: «Oltre al percorso di iniziative sul territorio, abbiamo cominciato a pensare di fare anche informazione. Molte cose i cittadini non le sapevano e il fatto di entrare nell’istituzione come consiglieri comunali nel 2007 ci ha permesso di accedere alle informazioni. Gli strumenti erano il nostro sito e la newsletter mensile, distribuita alle 7700 famiglie del territorio in modo totalmente autofinanziato».
Questa operazione di trasparenza ha consentito a Rivalta Sostenibile di distinguersi da molte altre iniziative politiche e civiche. Ma non era finita lì: «Nei cinque anni di mandato abbiamo lavorato tanto sul territorio. Abbiamo presentato 147 interrogazioni e 49 mozioni e proposte di delibere. Abbiamo fatto molta pressione, con un atteggiamento di controllo ma anche propositivo, abbiamo cercato di fare opposizione costruttiva». Questo ha messo a nudo molti problemi: spesso il consiglio comunale era “finto”, era già tutto deciso, neanche i consiglieri capivano bene cosa stavano votando. L’attività di Rivalta Sostenibile ha ridato un senso politico al consiglio, creando parecchi problemi alla maggioranza, che pian piano si è sciolta.
Si è giunti così alla successiva tornata elettorale, le amministrative del 2012. «Il nostro lavoro e ciò che era successo in seno ai partiti locali hanno permesso ai cittadini di valutare un’altra esperienza. Molta gente ci ha chiesto di entrare definitivamente in politica, inserendoci negli schieramenti ufficiali. Abbiamo deciso di proseguire l’esperienza civica e siamo stati premiati con la vittoria alle urne».
È stata una grande soddisfazione ma anche una momento di crescita impegnativo per Rivalta Sostenibile: «L’impatto è stato scioccante: all’opposizione partecipi al processo decisionale ma non conosci i meccanismi di gestione e di realizzazione delle decisioni. Spesso ci sono delle grane che non si conoscono: io per esempio ho scoperto undici cause legali, alcune delle quali di lunga data e pesanti, che mettono in gioco milioni di euro. Bisogna essere preparati su ogni argomento, c’è una discontinuità totale rispetto al passato, non ci sono passaggi di consegne, nessuno ti aiuta e devi imparare da solo».
Non aiuta neanche il giro di vite imposto ai bilanci degli enti locali: «Buona parte delle entrate dei Comuni sono costituite dagli oneri di urbanizzazione. Questo rende ancora più impegnativa la nostra scelta di azzerare il consumo di territorio, dimezzando di fatto le entrate. Per questo stiamo cercando in vari modi di renderla più sostenibile dal punto di vista economico, per esempio provando a convincere gli imprenditori edili a intervenire sull’esistente invece di costruire nuovi edifici. C’è un delicato equilibrio da stabilire, che dipende da nuove fonti di reddito. Stiamo prendendo le misure, consapevoli del fatto di essere in controtendenza rispetto alla maggioranza delle amministrazioni. Ma andiamo fieri della nostra coerenza: per dieci anni abbiamo percorso una strada senza compromessi e ora continuiamo a farlo».
Ritorniamo così al discorso iniziale, a quelle tre “semplici qualità” che consentono di far breccia nel cuore e nella coscienza politica dei cittadini. «L’attenzione per la cura del territorio, la tenacia, la costanza e soprattutto la coerenza, la protesta, ma sempre unita alla proposta. I nostri principali obiettivi sono sempre stati quelli di restituire ai cittadini la fiducia nelle istituzioni e ricostruire il senso di comunità. Abbiamo lanciato la campagna “Cittadini per una Rivalta migliore” che promuove il volontariato civico, trasmettendo il messaggio che tutti insieme possiamo lavorare per una città migliore. Non solo lavorare, ma anche decidere insieme come costruirla».