Realizzato in Honduras, l’evento ha riunito autorità e rappresentanti della società civile per discutere della garanzia del diritto all’educazione in America Latina e nei Caraibi e del monitoraggio delle sfide e dei progressi in questo campo.
Diverse organizzazioni che rappresentano le donne, i popoli indigeni, la comunità LGBT, gli individui diversamente abili, studenti, docenti, autorità e rappresentanti delle organizzazioni internazionali erano presenti all’evento d’inaugurazione dell’Osservatorio Regionale dell’Educazione Inclusiva (ORIS-OREI) che si è tenuto il 28 aprile presso l’Università Nazionale Autonoma dell’Honduras a Tegucigalpa, capitale del paese. L’Osservatorio monitorerà gli ostacoli, gli avanzamenti e le esperienze di educazione inclusiva in America Latina e nei Caraibi.
L’iniziativa è il risultato di uno sforzo inedito di cooperazione inter-istituzionale della CLADE (Campaña Latinoamericana por el derecho a la educacion) con OREALC/UNESCO di Santiago, CEPAL, IBE, UNESCO di Ginevra e OEI. L’evento ha avuto come anfitrione nazionale il Foro Dakar Honduras, membro della CLADE nel paese.
Nella cerimonia di apertura la coordinatrice della CLADE Camilla Croso ha segnalato l’importanza del superamento di tutte le forme di discriminazione come uno degli aspetti fondamentali per la realizzazione di un’educazione inclusiva nella regione. “Concepiamo l’educazione inclusiva come un’occasione in cui tutti partecipano in maniera egualitaria, non solo per la facilità di accesso, ma anche per le pratiche pedagogiche” ha affermato.
Il Ministro dell’Educazione dell’Honduras, Dottor Marlon Escoto Valerio, ha sottolineato la necessità di riformare le leggi che creano dei meccanismi di esclusione nel paese, come ad esempio le norme che non permettono ai bambini privi di un documento d’identità di accedere alle scuole. Sono proprio le conseguenze di questa esclusione scolastica che trasformano i bambini più vulnerabili in prede per il lavoro minorile. “Presumo che l’Osservatorio evidenzierà gli aspetti sociali ed economici della politica educativa e soprattutto gli aspetti strutturali e culturali (in relazione all’esclusione scolastica) e con le sue analisi ci aiuterà come paesi a orientare la ridefinizione delle politiche e gli investimenti. Perché l’implementazione di politiche educative richiede per forza un investimento.“
Come rappresentante di una delle organizzazioni promotrici dell’Osservatorio, la coordinatrice del programma regionale dell’educazione dell’OREALC/UNESCO di Santiago Paz Portales ha segnalato la sua importanza nel contesto politico e sociale della regione: “Si tratta di un’iniziativa fondamentale, perché sebbene l’America Latina e i Caraibi registrino un notevole progresso nell’accesso all’educazione, non c’è stato però uno sviluppo paragonabile nell’inclusione. Questo si ripercuote in generale sugli individui e i gruppi più vulnerabili della popolazione, mettendo a rischio il loro diritto all’educazione.”
Ha anche aggiunto il contributo che l’iniziativa deve assumersi nell’ottica dell’implementazione di nuovi obiettivi educativi e dello sviluppo sostenibile dopo il 2015. L’educazione inclusiva è una dimensione centrale di quest’agenda, che stabilisce i nuovi obiettivi per l’educazione adottati dagli Stati nel settembre di quest’anno. “Speriamo che l’OREI sia uno degli strumenti di monitoraggio affinché la regione raggiunga questi obiettivi”. Anche quest’aspetto dell’Osservatorio è stato segnalato dai rappresentanti del resto delle organizzazioni alleate dell’OREI, le cui dichiarazioni sono state trasmesse in video durante la manifestazione. Sono intervenuti alla cerimonia di lancio Francisco Benavides (UNICEF), Daniela Trucco (CEPAL), Paulo Speller (OEI), Renato Opertti (IBE-UNESCO) e Jorge Sequeira dell’OREALC/UNESCO di Santiago.
Dopo una breve presentazione della piattaforma virtuale dell’OREI, dei suoi strumenti e degli spazi di partecipazione si sono tenute due tavole rotonde sui diversi aspetti che inquadrano la realizzazione dell’educazione inclusiva nella regione. La rappresentante dell’Associazione Nazionale degli studenti della scuola secondaria in Colombia, la blogger dell’OREI Deisy Aparicio, il membro della Campagna Boliviana per il Diritto all’Educazione David Aruquipa Pérez e David Canales della Federazione Nazionale dei Genitori d’Individui con Disabilità (FENAPAPEDISH) hanno commentato le sfide nel promuovere la non discriminazione e l’importanza di un’ampia partecipazione e della valorizzazione della diversità come assi fondamentali della realizzazione di un’educazione inclusiva nella nostra regione.
La seconda tavola rotonda ha toccato il tema del valore della cultura, dell’arte e della comunicazione nella promozione dell’educazione inclusiva. Il portavoce e rappresentante dell’Associazione Latinoamericana dell’Educazione Radiofonica (ALER) del Salvador Leonel Herrera, la promotrice dell’Iniziativa di Comunicazione Giovanile dell’Unicef in Honduras Carmen Alicia Lainez Jaén e il membro della coalizione messicana Incidenza Civile per l’Educazione, Tere Quintanilla hanno completato il dibattito con riflessioni rispetto al ruolo dei mezzi di comunicazione come produttori di sensi nelle nostre società e la loro responsabilità nella diffusione di valori legati ai diritti umani, oltre alle questioni provocatorie rispetto alla creazione artistica e alla cultura nell’educazione.
Il pubblico ha partecipato con due laboratori simultanei, dove si è approfondito il dibattito sulla concezione dell’educazione inclusiva e sul valore dell’arte e della cultura nell’educazione.
Traduzione dallo spagnolo di Paola Mola