Pubblichiamo la versione integrale della dichiarazione finale della campagna per il sì nel referendum irlandese sul matrimonio per persone dello stesso sesso.
Oggi siamo davvero una nazione di uguali. Il popolo irlandese ha esercitato il suo diritto costituzionale e con un voto diretto ha detto un fragoroso Sì all’uguaglianza. Ci uniamo così ai venti paesi in cui il matrimonio tra persone dello stesso sesso è possibile. Siamo il primo paese al mondo ad affermarlo attraverso un referendum.
Questo referendum è stato una questione di appartenenza. I gay e le lesbiche hanno chiesto agli irlandesi se anche loro appartengono all’Irlanda e la gente ha risposto con generosità di sì. Il risultato attuale significa che dopo essere stati “marchiati e isolati” per decenni gay e lesbiche sanno di essere oggi cittadini come gli altri.
E non solo. Significa che le coppie gay e lesbiche appartengono l’uno all’altro in modo nuovo, ricco e profondo. Che i genitori lesbiche e gay appartengono ai loro figli e viceversa. Che madri e padri ora sanno che i loro figli gay e lesbiche sono uguali agli altri. Significa che tutti noi – lesbiche, gay, etero, familiari, amici, colleghi, alleati ed elettori – apparteniamo allo stesso modo alla famiglia nazionale irlandese.
Irlandesi, gente che ha votato Sì, avete fatto qualcosa di cui dovreste essere fieri per sempre. Non dimenticate questo momento, quando avete espresso la vostra parte migliore e scelto di lasciare un segno perché l’Irlanda potesse essere un posto migliore e più giusto.
In quanto a chi non ha votato con noi, speriamo che, man mano che le coppie gay e lesbiche si sposeranno, capirete che vogliamo solo contribuire alla felicità e alla sicurezza della famiglia nazionale irlandese nella sua diversità.
Oggi è un giorno di festa, ma è giusto anche ricordare chi nel corso degli anni è stato privato dell’opportunità offerta da questo Sì, chi è stato privato di un fondamentale diritto umano.
Dobbiamo ricordare tutte le vite bruciate dalla vergogna, vissute nella solitudine e nell’isolamento e perse nell’ostilità e nella paura. Uomini e donne non dovranno più nascondersi dagli altri e da se stessi, senza l’opportunità di amare ed essere amati.
Dobbiamo ricordare e onorare quelli che hanno compiuto i primi passi solitari e coraggiosi che hanno portato al risultato odierno. Quelli che hanno denunciato la discriminazione, la disuguaglianza e la segregazione, quelli che non si sono lasciati zittire o intimidire dalle voci dell’intolleranza – spesso pagando un alto prezzo personale – quelli che hanno lottato per l’uguaglianza, l’inclusione e il riconoscimento. Sono stati loro a gettare le basi dell’attuale cambiamento storico.
Non ci sono dubbi, questa campagna per il matrimonio egualitario ci ha trasformati. Ha dato alla comunità LGBT irlandese la possibilità di amarsi e manifestarsi in modo completo, spesso per la prima volta. Ha generato discussioni e consapevolezza riguardo all’uguaglianza, la diversità e l’equità, discussioni e consapevolezza che ora si diffonderanno e cresceranno.
Pur sapendo che rimane ancora molto da fare, oggi c’è stata una svolta: ora tutte le lesbiche e i gay irlandesi potranno esprimere il loro potenziale – nella famiglia, nell’amore e nella vita.
Ora possiamo cominciare a lavorare insieme per cambiare la nostra esperienza di vita, perché un giorno tutte le persone che si amano possano esprimere a pieno il loro amore. Perché possano camminare per strada tenendosi per mano senza problemi. Possiamo lavorare insieme perché i giovani gay e lesbiche irlandesi possano scoprire la loro identità in un’atmosfera di appoggio, affermazione e appartenenza.
Questo risultato commovente e incoraggiante appartiene a tutti gli irlandesi. Quando ci si è presentata l’opportunità, unica in una generazione, di produrre questo cambiamento epocale, l’abbiamo colta al volo con un sonoro Sì.
Questo risultato vi appartiene. Siate fieri di ciò che avete fatto. Questo risultato appartiene alle migliaia di volontari che per settimane sono stati per strada, hanno bussato alle porte e coinvolto le loro comunità e i loro vicini in innumerevoli conversazioni sull’appartenenza e l’amore.
Questo risultato appartiene alla gente che ha condiviso la sua storia personale, esponendo la sofferenza, la solitudine e il potenziale andato perduto, toccando i cuori e le menti e rendendo impossibile ignorare l’angoscia e l’inutile dolore inflitti dall’innata disuguaglianza ai cittadini gay e lesbiche e il suo impatto su tante vite. Oggi gli irlandesi hanno spazzato via quel mondo.
Questo risultato appartiene alla gente che ha partecipato a maratone, cucinato torte, venduto spille e magliette in ogni villaggio e città per raccogliere i fondi necessari a una campagna di informazione positiva e costruttiva.
Questo risultato appartiene a tutti noi. Ora possiamo andare avanti con le nostre vite arricchite e gioire per il fatto di essere dalla parte giusta della storia, davvero in una nazione di uguali.
Aggiungeremo ora alla nostra Costituzione queste quindici parole: “Il matrimonio può essere contratto secondo la legge da due persone senza distinzioni di sesso.” Con queste parole permettiamo ai cittadini gay e lesbiche di sposare la persona amata.
Come ha detto la settimana scorsa la nostra ex presidente Uachtarán Mary McAleese, i nostri figli gay e lesbiche ora potranno conoscere la gioia, la pace e la serenità di far parte di una coppia sposata riconosciuta al più alto livello offerto dal nostro paese.
Il popolo irlandese ha mostrato la sua compassione, ha mostrato una generosità, un’umanità e una saggezza profonde e commoventi. Ha realizzato un cambiamento storico. La maggioranza ha detto una semplice parola; per una minoranza, quella parola significa tutto.
Questo movimento ha visto un gruppo di cittadini comuni realizzare un’impresa straordinaria. Con la loro potenza e grazia, questa gente ha donato cuore e anima perché il matrimonio includesse tutti i cittadini. Siamo fieri di questa gente e di ciò che ha aiutato a ottenere.
Oggi possiamo davvero dire che “La Repubblica garantisce la libertà civile e religiosa e l’uguaglianza di diritti e opportunità a tutti i suoi cittadini e tutela allo stesso modo tutti i figli della nazione.”
Buíochas ó chroí (grazie di cuore, N.d.T.)
Traduzione dall’inglese di Anna Polo