Il prossimo mercoledì 20 maggio alle ore 17:30 presso l’Istituto Goethe Via Savoia 15 di Roma, si terra una conferenza: COLOMBIA – Il Processo di Pace e la Restituzione delle Terre. Organizzato dal gruppo Amnesty International Roma Boccea. Intervengono
Patrizia Sacco Coordinamento America Latina di Amnesty International, Simona Fraudatario Rete Italiana di solidarietà Colombia Vive.
Nel corso dell’evento è previsto un collegamento Skype con: Claudia Erazo abogada y defensora de derechos humanos, directora de la Corporación Jurídica, Yira Castro, Yolanda Zuluaga Sociologa e difensora de pace, Alessandra Ciurlo Ricercatrice dei processi migratori. Docente di Ricerca Sociale nella Pontifica Università Gregoriana e Giuseppe Meffe responsabile gruppo Amnesty International Roma Boccea.
La Legge 1448, che il governo dichiara essere unica in quanto applica meccanismi di giustizia transitoria nel corso di un conflitto armato, ha creato un complesso quadro istituzionale che combina meccanismi amministrativi e di giustizia transitoria, per offrire riparazione alle vittime, inclusa la restituzione delle terre.
Il processo di restituzione delle terre per le comunità indigene e afrodiscendenti, che hanno diritti di proprietà collettivi sui loro territori, è diverso dal processo per i contadini, ed è stabilito in due decreti emessi nel 2011: Decreto Legge 4633 per le popolazioni indigene e Decreto Legge 4635 per le comunità afrodiscendenti. Questi decreti comprendono misure per garantire il diritto di queste comunità allaconsultazione preventiva e concedono la restituzione di territori che sono legalmente riconosciuti come riserve (resguardos) nel caso delle comunità indigene, e ai Consigli comunitari (Consejos Comunitarios) nel caso di comunità afrodiscendenti – come pure per i territori ancestrali, che non sono riconosciuti legalmente.
Per essere definiti idonei alla restituzione, i territori devono rispondere ad alcuni dei criteri di ammissibilità citati nella Legge 1448 – che l’abbandono o l’esproprio siano avvenuti dopo il 1991, che sia stato causato dal conflitto armato, e che il processo di restituzione sia graduale, cioè che verrà data la priorità (o la focalizzazione) per la restituzione solamente ad alcuni territori per volta.
Le comunità che vivono in territori che non hanno avuto la priorità possono richiedere che la URT adotti alcune misure (note come misure precauzionali) per salvaguardare l’integrità dei loro territori fino a che si arrivi al tempo prestabilito per la restituzione. Tali misure sono designate a proteggere queste comunità, ad esempio, da nuove incursioni di gruppi armati o dallo sfruttamento di imprese minerarie o agro-industriali, in modo da prevenire ulteriori sfollamenti forzati e l’acquisizione illegale di territori.