Tra una settimana, il 14 maggio, Mariam Sankara, vedova dell’ex presidente burkinabé Thomas Sankara, tornerà nel paese per testimoniare davanti ai giudici che indagano sull’assassinio del marito. Un evento a suo modo storico, considerato che Mariam, da 25 anni in esilio in Francia, aveva fatto ritorno in Burkina Faso solo una volta: allora, il 15 ottobre 2007, ricorreva il ventesimo anniversario della morte del marito.
“Le cose vanno finalmente per il senso giusto, è stato nominato un giudice e un’inchiesta è cominciata: spero che le cose continuino così” è stato il commento della donna, che oggi ha 62 anni. Ad attenderla nel paese natale sono anche i partiti “sankaristi”, che si richiamano alla figura del popolare ex capo di stato ed hanno organizzato proprio per metà maggio un congresso in cui individuare un candidato da presentare alle elezioni di ottobre. Mariam è stata invitata all’incontro.
Il via libera alla riapertura dell’inchiesta sulla morte di Thomas Sankara – ostacolata durante il regime del suo successore Blaise Compaoré, sospettato di aver avuto un ruolo nell’accaduto – è arrivato il 5 marzo scorso. Il giudice François Yameogo ha già ascoltato, tra gli altri, il fratello e la sorella dell’ex presidente, Valentin e Blandine.