Almeno 18 civili sono stati uccisi e almeno 300 sono rimasti feriti nella capitale dello Yemen, Sanaa, dove una serie di esplosioni sono seguite a raid aerei contro un deposito di armi e munizioni situato in una base missilistica sulla collina di Fajj Attan.
Secondo fonti della sicurezza locali, decine di abitazioni sarebbero state distrutte, mentre una stazione di servizio, affollata da persone in coda per fare rifornimento di benzina, ha preso fuoco. Il bilancio delle vittime rischia di aggravarsi dal momento che sarebbe ancora difficile raggiungere la base missilistica a causa dell’intensità del calore.
Focolai sono ancora accesi nella base e nella stazione di servizio: sono stati colpiti anche gli studi di una tv locale, Al-Yamen Al-Youm, costretta ad interrompere le trasmissioni dopo la morte di due impiegati e il ferimento di almeno un’altra decina.
Dal 26 marzo scorso l’Arabia Saudita è alla testa di una coalizione arabo-sunnita che conduce raid aerei contro i ribelli sciiti Houthi che controllano Sanaa e altre zone del paese in un contesto di violenza e crisi umanitaria che non accenna ad attenuarsi.
Secondo testimoni, la coalizione avrebbe compiuto due raid consecutivi sulla base missilistica colpita.