Milioni di Yemeniti in condizioni di insicurezza alimentare con l’inasprirsi del conflitto.
Necessari oltre 8 milioni di dollari per sostenere gli agricoltori durante la cruciale stagione del raccolto.
15 Aprile 2015, Roma – Con l’inasprirsi del conflitto in un momento cruciale della stagione del raccolto nel paese, quasi 11 milioni di persone nello Yemen sono in condizioni di grave insicurezza alimentare, e diversi altri milioni rischiano di non riuscire a soddisfare i loro bisogni alimentari di base, ha annunciato oggi la FAO.
Secondo le ultime stime dell’organizzazione, il peggiorare del conflitto in quasi tutte le principali città del paese sta frenando i mercati e il commercio, facendo aumentare i prezzi dei prodotti alimentari locali e ostacolando la produzione agricola, in particolare per quanto riguarda la preparazione dei terreni e la semina per i raccolti di mais e sorgo del 2015.
10,6 milioni di Yemeniti si trovano ora in condizioni di grave insicurezza alimentare, di cui 4,8 milioni in condizioni di “emergenza”, caratterizzata da una grave mancanza di accesso al cibo, da uno stato di seria e crescente malnutrizione, e da una distruzione irreversibile dei mezzi di sussistenza.
Circa 850.000 bambini sono gravemente malnutriti.
Oltre metà della popolazione dello Yemen – circa 16 milioni su un totale di 26 milioni – ha bisogno di una qualche forma di aiuto umanitario e non ha accesso all’acqua potabile.
Si prevede che il recente aggravarsi del conflitto aumenterà ulteriormente l’insicurezza alimentare nel paese già affetto dal problema della povertà. Paradossalmente, circa 2.5 milioni di produttori alimentari, tra cui agricoltori, pastori, pescatori e braccianti, sono tra le categorie stimate tra le più vulnerabili.
“Stiamo per entrare in un periodo cruciale per la produzione agricola nello Yemen, ed ora più che mai l’agricoltura deve esser messa in primo piano se vogliamo evitare che altre persone cadano in condizioni di insicurezza alimentare nel mezzo di questa crisi,” ha affermato il Rappresentare FAO nello Yemen, Salah Hajj Hassan.
I Governatorati nel Nord-Est e nel Sud del paese sono quelli più gravemente colpiti dall’insicurezza alimentare.
Mercati interrotti
In alcune aree, come nella cittá portuale di Hodeidah, ad ovest del paese, i prezzi sono raddoppiati e il costo della benzina è quadruplicato. Ulteriori aumenti sono previsti come conseguenza della carenza di combustibile e dell’impatto del conflitto civile sulle importazioni e sulle reti di trasporto in tutto il paese. Sebbene l’agricoltura fornisca i mezzi di sussistenza ad oltre due terzi degli Yemeniti, il paese dipende anche enormemente dalle importazioni dei prodotti agricoli di base.
Al tempo stesso, la rete dei servizi è collassata e i programmi di sicurezza sociale del governo sono stati sospesi, infliggendo un ulteriore colpo a milioni di famiglie povere.
Operazioni cruciali nello Yemen
In questo contesto estremamente difficile, dal 2014 la FAO e i suoi partner sono impegnati ad aiutare i contadini locali e gli sfollati a rafforzare i loro mezzi di sussistenza, distribuendo loro kit per la semina, attrezzi per l’orticoltura e input per la pesca. Hanno anche fornito polli e capre vaccinati per l’allevamento da cortile.
Ulteriori campagne di vaccinazioni e di prevenzione della salute delle piante hanno aiutato i contadini a proteggere le loro risorse agricole, come il bestiame e gli alberi, dal rischio di malattie e dal pericolo delle locuste.
Dal 2014 ad oggi, oltre 90,000 persone (13,450 famiglie) hanno beneficiato di tali programmi della FAO. Condizioni di sicurezza permettendo, l’Organizzazione mira a raggiungere circa 235,000 persone con il suo piano risposta per lo Yemen per il 2014-2015, ma sono necessari ulteriori fondi. Attualmente, solo 4 milioni di dollari – dei 12 milioni richiesti – sono stati resi disponibili per i programmi a sostegno dei mezzi di sussistenza.
“Anche prima dell’intensificarsi del conflitto in questi mesi, gli Yemeniti avevano un enorme bisogno di supporto per sostenere la loro produzione agricola,” ha detto Abdessalam Ould Ahmed, Vice-Direttore Generale per il Nord Africa e il Vicino Oriente. “Il peggiorare della situazione significa che dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per assicurare che il maggior numero possibile di contadini sia in grado di seminare durante questa stagione, e per rafforzare la loro capacità di resistere a shock futuri.”