Venerdì 10 aprile al centro di via Mazzali di Milano la serata si è colorata delle tinte dell’Arcobaleno. Sì, perché abbiamo reso partecipi tutti coloro che volevano unirsi a noi della speranza in un futuro migliore proiettando il documentario –della durata di circa mezz’ora- delle registe Silvia Maggi e Silvia Radicioni, ambientato in una particolare residenza per anziani in Germania.
Qui gli ospiti appartengono alla comunità Lgbt e anche il personale è consapevole e il più delle volte partecipe della stessa peculiarità.
Abbiamo parlato di speranza, perché come è emerso anche dal dibattito che è seguito, organizzato nel vivace modo del Caffè La Paz, in cui, divisi in gruppi, si affrontano temi riportati su un Menù, condividere gli ultimi anni della vita comporta comunque un’idea di progettualità.
Ed è proprio questo impegno costante nella società, anche quando i dolori degli anni che passano ti attanagliano, che dà un senso all’esistenza e consente di pensare che dopo il nostro transito sulla Terra ci sarà comunque un futuro per cui vale la pena di lottare fin da ora.
Cristina Gramolini di Arcilesbica ha introdotto la proiezione arricchendola di aneddoti personali e al termine delle riflessioni di gruppo si sono raccolte le note conclusive: il progetto è fattibile, ma sorge l’inevitabile problema dei finanziamenti e della gestione dell’immobile e del personale.
Secondo alcuni di noi sarebbe bello coinvolgere nel progetto anche realtà etero; tutti concordano sull’importanza della solidarietà in quella parte della vita in cui la solitudine sembra essere comune denominatore per tutti, figuriamoci per chi da sempre è spesso emarginato.
Dopo l’esposizione e la vendita delle nostre magliette, la serata si è conclusa con una breve sosta al tavolo del buffet con cui si era aperta. Si sono raccolte le pietanze rimaste e ci siamo salutati con una fiammella in più nel nostro cuore: la consapevolezza che non siamo soli, se non lo vogliamo e che ci sarà sempre qualcosa per cui vale la pena impegnarsi nella propria vita.