Il governo del Salvador ha respinto il dialogo offerto dalle ‘pandillas’ (bande criminali giovanili) affermando che vincerà “con la forza” la battaglia contro la delinquenza organizzata in uno dei paesi più violenti al mondo, fuori dalle aree di guerra.
“La violenza bisogna sconfiggerla. Ed è quello che stiamo facendo. Isoleremo i criminali” ha enfatizzato il vice presidente Óscar Ortiz parlando a un evento pubblico a San Salvador.
Le ‘maras’, dedite a estorsioni e narcotraffico, si sono impegnate la settimana scorsa a sospendere le attività illegali per avviare un dialogo con le autorità e “pacificare” il paese, cercando di replicare la tregua dichiarate fra le bande rivali nel 2012 che aveva in effetti fatto scendere l’indice della violenza.
La proposta, firmata dalle due ‘maras’ o ‘pandillas’ più importanti del paese, la Mara Salvatrucha (MS-13) e la sua rivale, Barrio 18, è giunta nel pieno di una nuova ondata di attacchi contro polizia e militari.
La tregua di tre anni fa aveva sollevato ottimismo, ma fu in breve tempo violata riportando all’ordine del giorno l’emergenza omicidi. Solo nel primo trimestre di quest’anno se ne sono contati 1121, ben oltre i 790 registrati nello stesso trimestre dell’anno scorso.