Traduzione del testo in immagine: Non vi dico che sarà facile, vi dico che ne varrà la pena.
Di Eric Toussaint , Kostas Papagiannis
Eric Toussaint intervistato da Kostas Papagiannis, del quotidiano Avgi di Syriza
Eric Toussaint, esperto di fama mondiale in materia di annullamento dei debiti illegittimi e odiosi, sarà responsabile del coordinamento scientifico del team internazionale di specialisti che parteciperanno alla commissione di audit del debito , commissione costituitasi in seguito alla decisione del Presidente del Parlamento, Zoe Konstantopoulos.
Rappresentante del Comitato per la cancellazione del debito del terzo mondo, Eric Toussaint ha partecipato, nel 2007, alla commissione di audit del debito in Ecuador, oltre ad aver offerto la propria consulenza sul tema del debito ai governi del Paraguay, di Timor Est, del Brasile, dell’Argentina e alla Commissione economica dell’Unione Africana |1|.
Eric Toussaint, ad Atene per la conferenza stampa che presentava formalmente l’istituzione del comitato per la revisione del debito, ha accettato di rispondere alle domande dell’Avgi |2|.
Ha spiegato il duplice scopo del comitato: da una parte, fornire al governo greco le armi giuridiche concernenti l’abolizione parziale del debito durante i relativi negoziati su questo argomento; dall’altra, le conclusioni del comitato potrebbero essere utili alla magistratura che indaga sulle condizioni abusive degli accordi firmati dai precedenti governi.
Ritenendo che ci sia una campagna di distorsione della realtà per quanto riguarda la vicenda del debito greco, sottolinea come i risultati delle indagini del comitato riveleranno all’opinione pubblica greca ed europea ciò che è realmente accaduto non solo in Grecia, ma anche negli altri paesi firmatari del memorandum.
Avgi: Quali sono i risultati attesi dai lavori del Comitato per la revisione del debito greco?
Lavoreremo con un team di esperti greci e di specialisti provenienti da molti altri paesi. Si tratta di specialisti in diritto internazionale, economia, finanza e revisione del debito pubblico. Determineremo la quota di debito che potrebbe essere considerata illegittima, illegale, odiosa, insostenibile. Investigheremo e dimostreremo, ad esempio, che tale porzione del debito è illegittima per tale motivo. In seguito, metteremo i nostri risultati a disposizione del Parlamento e di tutte le autorità greche.
Starà a loro prendere le decisioni necessarie sulla base dei nostri risultati. La nostra commissione non ha alcun potere decisionale. Noi possiamo solo trarre conclusioni, aiutare i cittadini e le autorità della Grecia a sostenere le proprie posizioni sulla questione del debito con argomenti giuridici.
Un elemento molto importante, e che la presidente Zoe Konstantopoulos ha molto chiaramente enunciato, è che l’opinione pubblica greca, i cittadini della Grecia, ci assisteranno nella nostra indagine. Siamo aperti a ricevere testimonianze, raccogliere opinioni, al fine di svolgere al meglio la nostra indagine.
Avgi: La Grecia deve alle “istituzioni” (la Troika) circa l’80% del suo debito. Questo non complica il processo di ristrutturazione del debito e la cancellazione della sua parte odiosa?
Onestamente, penso che così sia più semplice, più chiaro. È un po’ come una tragedia greca. C’è una unità di attori (i membri della Troika) e un’unità di tempo, cinque anni; e ci sono condizioni molto chiare imposte per il debito della Grecia. Qui non abbiamo creditori multipli, c’è l’ IMF, ci sono 14 paesi che hanno concesso prestiti alla Grecia, c’è il Fondo europeo per la stabilità finanziaria europeo (FESF), la BCE …
Avgi: E i contribuenti europei…
No, non esattamente. Crede che siano stati i contribuenti europei a decidere di prestare il denaro alla Grecia e, per di più, a queste condizioni? No. Nessuno ha chiesto il loro parere. I paesi che hanno dato i soldi alla Grecia non li hanno presi direttamente dalle tasche dei loro cittadini. Li hanno presi in prestito dalle banche. Il denaro concesso alla Grecia sotto forma di prestito figura già nel debito pubblico di questi paesi. Il debito francese, ad esempio, è aumentato perché la Francia ha preso in prestito soldi dalle banche per prestarli alla Grecia al proibitivo tasso d’interesse del 5,5% nel periodo 2010-2011. In seguito tale tasso è stato ridotto tanto l’abuso era plateale.
Poi la Grecia ha utilizzato questi soldi per rimborsare le banche private: le banche private francesi, le banche private tedesche, le banche private italiane, ecc. I cittadini dei paesi in questione non hanno preso alcuna decisione in merito.
C’è una campagna per distorcere la realtà. Questo si ottiene generalizzando le bugie. Se si ripete cento volte la stessa cosa, si finirà per credere che sia vera, che sia la realtà. Dimostreremo che la realtà è diversa. La commissione lo dimostrerà non solo all’opinione pubblica greca, ma anche a quella francese, tedesca e così via. Dovremmo essere ottimisti rispetto alla capacità del pubblico di capire cosa è realmente accaduto in Grecia negli ultimi cinque anni. E non solo in Grecia, ma anche a Cipro, in Irlanda, in Portogallo.
Avgi: Una parte del suo lavoro è verificare le condizioni in cui sono stati conclusi gli accordi dei governi precedenti. Supponendo che troviate che alcuni di questi accordi includono condizioni abusive, cosa succederà sia riguardo a questi che riguardo a coloro che li hanno stipulati?
Da parte nostra, noi arriveremo a conclusioni chiare, con le responsabilità chiaramente delineate.
Esiste la separazione dei poteri, ed è la magistratura ad essere preposta a prendere la decisione di agire contro i responsabili. Magistratura che, tra l’altro, ha già avviato procedimenti per i casi di corruzione nei quali sono implicati per esempio OTE o la Siemens.
È chiaro che con la nostra indagine troveremo altri casi simili e, successivamente, ciò risulterà utile alla magistratura in modo che possa intervenire e prendere i relativi impegni.
Avgi: Che ne pensa delle prime azioni del governo Tsipras? Si sente ottimista sui risultati delle trattative con le istituzioni europee sul debito?
Penso che i primi passi del governo siano positivi, come la decisione di riassumere i lavoratori licenziati, o quella di fornire energia elettrica gratis a 300.000 famiglie o di aumentare, entro ottobre 2016, il salario minimo. Queste misure sono positive, e spero che saranno accelerate, perché la crisi umanitaria è molto estesa in Grecia e c’è un gran numero di persone che non può aspettare mesi che le cose si facciano.
In ogni caso, appare evidente che i cittadini sostengono il governo di A. Tsipras. Mi sembra che negli ultimi sondaggi tra il 60 e il 70% dei cittadini approva il nuovo governo e considera positivamente le sue azioni.
Ora, per quanto riguarda i negoziati con i partner dell’UE e l’FMI, è evidente che questi non vogliono accettare la proposta del governo greco, e rimangono inflessibili. Ad esempio, nella decisione firmata il 25 febbraio non riconoscono l’esistenza della crisi umanitaria. Penso che questa posizione dei creditori sia inaccettabile.
Il governo greco dovrà decidere se continuare i negoziati sullo stesso tono, o se assumere una posizione più ferma di fronte a quella dura e rigida tenuta dalla Commissione europea e da alcuni governi europei.
Note
|1| L’Unione Africana riunisce 54 stati africani, con una popolazione totale di quasi 1 miliardo di persone. La sede è ad Addis Abeba.
|2| L’intervista è stata pubblicata domenica, 22 marzo. http://www.avgi.gr/article/5404508/…
Traduzione dal francese di Giuseppina Vecchia per Pressenza