Sono arrivati a Prato 30 militari che presidieranno la città armati con fucili d’assalto. O Prato è diventata come Baghdad, o la vogliono far diventare. Se Cenni aveva portato i militari a presidiare le strade della città, Biffoni in stile PD ha aumentato la dose, facendoli arrivare armati di tutto punto per presidiare possibili obiettivi del terrorismo. Questo fatto è molto grave, anche perchè sembra che non facciano solo quello, ma azioni anche di fermo di altri tipo di reato.
Mi pare che questa presenza armata, abbia bisogno di chiarimento in Consiglio Comunale e verso gli abitanti di Prato. Perchè se c’è un vero pericolo terrorismo sarebbe bene saperlo, visto che ad esempio a Firenze l’esercito non c’è. Se si è fatto per contentare quella parte di città che sempre chiede più controlli, dopo una campagna mediatica eccezionale, è ancora più grave, perchè lo slogan del Sindaco di Renzi, #unaltrastoria, sembra proprio la #stessastoria, si fanno promesse in campagna elettorale, si fà altro durante il mandato.
Come il suo predecessore, Biffoni è andato a chiedere militari, pagati dalle casse comunali, mentre la città ha molti altri problemi che la rendono molto insicura: un ospedale dove si attendono anche 72 ore su una poltrona prima di poter avere un posto letto disponibile, la città con il più alto tasso di sfratti per morosità della Toscana, ditte che chiudono con un tessuto industriale distrutto, #buonescuole senza insegnati di sostegno e carta igenica, una città prossima a essere rotta di atterraggio per aerei intercontinentali pagato con soldi pubblici per favorire una multinazionale straniera e problemi vari nei quartieri e nelle periferie che la giunta pensa di risolvere costruendo delle piazze, e infine una prossima sentenza sugli swap che potrebbe mettere in ginocchio la città.
Come abbiamo detto in campagna elettorale, bisogna agire sulle cause sociali che rendono insicure le persone. E’ falsa e la soluzione adottata che aumentando i controlli e addirittura portando l’esercito diminuirà la microcrimianlità, ma anzi in un periodo di forte crisi come questo, dove le istituzioni pubbliche tendono a demandare al privato i servizi pubblici e renderli a pagamento, un periodo dove la precarietà e la disoccupazione aumentano l’insicurezza e anche la microciminalità.
La soluzione è agire sulle cause sociali con interventi pubblici di aumento dei servizi e l’aumento di buona occupazione.
A Prato c’è bisogno di insegnanti di sostegno, operatori sanitari, strutture per assitenza sanitaria, intermediatori culturali, case per chi non le ha, asili nido pubblici gratuiti e non a pagamento .
Prato non è Baghdad non c’è una guerra non ha bisogno di militari armati, che questi siano rimandati in caserma e magari usati per aiutare la popolazione in caso di calamità naturale.
Gisberto Gallucci
Partito Umanista – Prato