- Migliaia di persone hanno raggiunto il centro di Madrid divise in nove cortei, convinte che quest’anno caratterizzato da appuntamenti elettorali sarà l’anno del cambiamento.
- A manifestazione conclusa la polizia si è schierata nelle vicinanze di Puerta del Sol.
- Ci sono stati 17 arresti e non se ne escludono altri.
Di Fátima Caballero per eldiario.es
Anche quest’anno la pioggia e il freddo non hanno impedito alle Marce della Dignità arrivate da tutta la Spagna di riunire migliaia di persone a Madrid rivendicando “Pane, casa e lavoro”. Sabato 21 marzo cortei provenienti da ogni angolo del paese hanno riunito catalani, andalusi, gente della Mancha, delle Asturie e della Murcia, tutti a chiedere una società più “giusta ed egualitaria”.
Verso le 18, 15 i rappresentanti e i portavoce dei nove cortei hanno cominciato a parlare dal grande palco installato in plaza de Colón, convinti che quest’anno caratterizzato da appuntamenti elettorali sarà l’anno del cambiamento. “Da nord a sud, da est a ovest la lotta continua, costi quel che costi” hanno scandito vari portavoce, applauditi dalle migliaia di persone presenti.
Ogni marcia portava le bandiere della sua regione e gruppi sociali e sindacati hanno riempito di colore una giornata grigia, nella quale i nove cortei hanno difeso i servizi pubblici e un “lavoro degno”. A pochi giorni dalle elezioni in Andalusia e in pieno “silenzio elettorale”, gli attivisti andalusi sono arrivati a Colón verso le 18.10, gridando slogan come “bisogna cacciarli” e “costruire il poter popolare”.
“Vogliamo che cambino moltissime cose e crediamo che il cambiamento comincerà in Andalusia”, ha dichiarato a eldiario.es María del Carmen, arrivata da Siviglia per il secondo anno di seguito. Accanto a lei José, di Málaga, rivendica lavoro per tutti i giovani costretti a emigrare, nonostante l’Andalusia sia “una terra ricca con molte possibilità”.
“Pane, casa, lavoro e dignità” è stato lo slogan della protesta e la richiesta più ripetuta durante la marcia iniziata dopo l’esibizione della banda Solfónica. Protagonisti della giornata sono stati anche l’opposizione ai tagli dei servizi sociali come la sanità e l’istruzione e il rifiuto della legge di sicurezza conosciuta come “Legge bavaglio”. Alcuni manifestanti hanno sfilato imbavagliati per protesta contro tale legge.