Barcellona/Roma, 19 febbraio – L’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) chiede a tutte le parti del conflitto in Siria di facilitare l’evacuazione delle persone ferite durante i violenti scontri degli ultimi giorni ad Aleppo, città nel nord del paese dove per mesi la popolazione è rimasta bloccata dai combattimenti e dai bombardamenti aerei.
Una nuova ondata di famiglie sfollate sta fuggendo dalla città verso il confine turco, per trovare rifugio presso i parenti o in campi sfollati.
“Chiediamo alle parti in conflitto di permettere alla popolazione di cercare rifugio in zone sicure e garantire la possibilità di fornire assistenza umanitaria”, dichiara Raquel Ayora, direttore delle operazioni di MSF. “Questa crisi umanitaria già grave peggiorerà ulteriormente se le équipe mediche non avranno accesso alla zona e non potranno portarvi le forniture necessarie. Stiamo parlando di decine di migliaia di persone tagliate fuori da qualsiasi tipo di assistenza.”
Dopo gli scontri tra le forze di governo e l’opposizione il 16 febbraio, 21 persone ferite sono state ammesse in un ospedale supportato da MSF situato vicino al confine turco. Altri 11 feriti sono arrivati in una struttura MSF alla periferia di Aleppo.
Il personale medico di questo ospedale è stato costretto ad evacuare a causa della crescente insicurezza nell’area. Poco prima, sette pazienti erano stati stabilizzati e trasferiti ad altri centri di salute.
“La nostra preoccupazione principale è che gli scontri blocchino l’unica strada aperta tra Aleppo e il confine settentrionale con la Turchia, rendendo quasi impossibile il passaggio dell’ambulanza e la fornitura di assistenza medica e umanitaria alle persone bloccate dalla guerra nella parte orientale della città”, aggiunge Ayora di MSF.
Dopo l’evacuazione, operatori sanitari volontari della zona si sono recati all’ospedale per fornire assistenza d’emergenza ai feriti, segno della dedizione dei medici siriani.
Durante gli scontri è stata utilizzata l’artiglieria e gli attacchi dagli elicotteri hanno colpito sia i villaggi che la linea del fronte. Ad Hayyan, situata nelle zone rurali di Aleppo, è stato segnalato almeno un attacco con i cosiddetti “barili-bomba”, una tattica usata spesso dalle forze siriane nel corso dell’anno passato.
Nel 2014, le équipe di MSF che gestivano l’ospedale evacuato hanno effettuato circa 16.000 consultazioni (di cui 6.000 al pronto soccorso) e ammesso 410 pazienti.
MSF gestisce anche un ospedale vicino al confine turco, dove molti sfollati vivono in un campo che ospita oltre 15.000 persone. La presenza di personale internazionale in progetti di MSF in Siria è estremamente limitata a causa dei vincoli di sicurezza. Tutto il personale evacuato da Aleppo è siriano.
MSF continua a lavorare in strutture mediche all’interno della Siria e supporta direttamente più di 120 cliniche, centri di salute e ospedali da campo.
MSF lavora anche con pazienti provenienti dalla Siria che sono fuggiti in Giordania, Libano e Iraq.