La minoranza copta è vittima della lotta di potere tra Egitto e IS
In seguito all’esecuzione di 21 persone di religione copta da parte degli estremisti dell’IS, l’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) teme che i Copti che vivono in Libia e che per la maggior parte sono emigranti egiziani vengano letteralmente usati dai terroristi dell’IS per minacciare il governo egiziano e vendicare gli attacchi aerei delle forze armate egiziane contro postazioni dell’IS. Per l’APM è plausibile che a ogni attacco egiziano all’IS segua il rapimentoe/o l’esecuzione di fedeli copti.
Le vittime di queste nuove violenze dell’IS erano state rapite lo scorso 30 dicembre 2014 e poi ancora il 3 gennaio 2015 nella città di Sirte, controllata da fondamentalisti islamici. Otto persone sono state trattenute e deportate a un blocco stradale a Sirte mentre altre tredici sono state prelevate di notte nelle loro case. Un gruppo di dieci Cristiani copti è riuscito a fuggire dalla città e ad avvisare i parenti degli ostaggi. Il 12 gennaio i rapitori hanno pubblicato le foto degli ostaggi. Almeno 13 delle persone rapite provenivano dalla città da Samalut City nel distretto di Minya in Egitto.
Negli ultimi mesi l’Egitto si è inserito in modo massiccio nella lotta di potere in corso in Libia, bombardando postazioni di movimenti radical-islamici e sostenendo militarmente le forze che si oppongono all’estremismo islamico. Il governo egiziano ha inoltre ceduto aerei militari al governo libico fuggito a Tobruk. Nel proprio paese l’Egitto ha intensificato la lotta contro gruppi radical-islamici nella penisola del Sinai.
Questo non è il primo attacco ai Copti in Libia. Il 23 dicembre 2014 sempre a Sirte sono stati uccisi presumibilmente da estremisti di stampo islamico il medico copto Magdy Sobhy Tawfiq, sua moglie Magdy Sobhy Tawfiq, e dopo essere stata rapita e stuprata anche la figlia tredicenne Catherine. Nulla invece sembra essere successo alle altre due figlie minori. Nel corso del 2014 si sono moltiplicate le aggressioni a Copti e gli attacchi a chiese copte, tant’è che molti hanno lasciato il paese.
Durante il regime di Gheddafi in Libia vivevano circa 1,5 milioni di migranti egiziani, tra cui migliaia di Copti. Oggi gli Egiziani in Libia sono appena 40.000.