Signor Presidente,
La mozione presenta parecchio tempo fa – esattamente il 27 giugno 2013 – e sottoscritta da molti consiglieri e consigliere, riguarda la richiesta al governo italiano di tagliare il previsto acquisto di F 35, aerei che oltre a essere costosissimi, essendo dei caccia destinati al bombardamento, risultano armi offensive e perciò contrarie al dettato costituzionale, che prevede interventi bellici solo difensivi e non offensivi.
Purtroppo questa mozione è ancora attuale. Nonostante nello scorso settembre il governo si sia impegnato (in base a una motivazione presentata dal PD) a riesaminare l’intero programma F 35 per chiarirne criticità e costi, con l’obiettivo finale di dimezzare il budget, la ministra Pinotti (che aveva dichiarato che sugli F 35 “si può ridurre, si può rivedere”) nell’ottobre scorso ha annunciato “l’impegno per l’acquisto di altri due F 35”.
Stranamente l’Italia si è impegnata in questo acquisto anche se l’accordo stabilisce che “i dettagli sul costo saranno comunicati una volta stipulato il contratto”. Solo consultando il bilancio del Pentagono si viene a sapere che ogni F 35 verrà a costare circa 140 milioni di euro. In contrasto con gli impegni presi dal nostro governo, poi la Lockeed, che li produce, ha confermato recentemente che “l’Italia riceverà 90 F 35”.
Quanto assicurato in Parlamento dal governo Renzi viene così smentito platealmente.
E’ quindi di grande attualità questo ordine del giorno, che va a sostenere un’analoga mozione approvata dal Parlamento solo due mesi fa e messa in discussione da successive decisioni.
Nel poco tempo che mi resta voglio ricordare che:
– secondo i dati ufficiali relativi al 2013 pubblicati dalla Nato nel febbraio 2014, l’Italia spende per la difesa in media 52 milioni di euro al giorno (tale cifra però, precisa la Nato, non comprende diverse altre voci).
– In realtà, secondo l’Istituto di Ricerca Internazionale della Pace di Stoccolma, la spesa militare italiana (all’11° posto su scala mondiale) è di circa 70 milioni di euro al giorno e nel recente summit Nato nel Galles, il governo Renzi, scavalcando il Parlamento, si è solennemente impegnato ad aumentare tale spesa, arrivando a oltre 100 milioni di euro al giorno!
– Questa spesa sproporzionata, soprattutto in un periodo di impoverimento generale di una larga fetta della popolazione, sottrae ulteriori risorse alla spesa sociale e alla lotta contro la disoccupazione, oltre che ai contributi per gli Enti Locali.