“Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia stata inutile la nostra morte.” Primo Levi
Una delle cose che fin da bambino ho sempre sognato di fare, è stata quella di andare a visitare il campo di Auschwitz-Birkenau. Da sempre mi documento su quello che è successo, in quegli anni, all’interno di quei campi. Lo faccio tramite documentari,libri, film, testimonianze. Ho sempre avuto, dentro di me, il desiderio di andare a visitarli. E il 2 maggio del 2014, a 24 anni, ho finalmente realizzato il mio desiderio. Inutile dire che essere lì non è la stessa cosa di quando sei a casa e guardi un documentario o leggi un libro( forse solo i libri di Primo Levi mi hanno trasmesso un’emozione forte, simile all’esperienza che ho vissuto). Mi ha colpito inizialmente l’atmosfera triste, l’odore che si respira all’interno del campo, come in tutta la Polonia, i colori. Le persone! Tante persone provenienti da ogni parte d’Europa. Molti fotogravano praticamente tutto. Io ero partito con l’idea di fotografare almeno il cancello con la sua famosa scritta “Arbeit macht frei”, ma, quando mi sono trovato di fronte ad esso non ho più avuto il coraggio.
Ancora, le baracche, le stanze, le camere a gas, i forni crematori. La mia visita era accompagnata dalla voce di una guida preparatissima; la sua era una voce piacevole da ascoltare anche se, dalla sua bocca, ucivano parole colme di tristezza, di sofferenza, di rabbia. Ricordo il viaggio di ritorno, stavo in perfetto silenzio, perchè dopo che visiti il campo non hai la voglia di parlare nè del campo nè di qualunque altra cosa. Auschwitz ti cambia, non puoi andare ad Auschwitz e non cambiare. Questo vale anche per un semplice visitatore. Dopo questo viaggio posso dire di sentirmi più vicino alle persone di qualunque colore, lingua, etnia, sesso, orientamento sessuale, religione che, in qualunque parte del mondo esse si trovino, soffrono perchè sono private dei loro diritti umani e civili.
Porterò sempre nel mio cuore questo viaggio e questa esperienza. Mi aiuta ad essere più tollerante verso il prossimo, più forte nel dovere superare certi ostacoli e difficoltà della vita.
Federico Barrago