Giappone: il governo di Tokyo ha annunciato in questi giorni di voler consentire alle compagnie elettriche la possibilità di rifiutare l’acquisto dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili generata dai privati.

Ad oggi, grazie ad una precedente legge del 2012, le aziende giapponesi che producono energia sono obbligate all’acquisto di energia rinnovabile immessa in rete dai privati cittadini.  Negli ultimi mesi, le aziende elettriche avevano cominciato a porre i limiti all’acquisto della corrente generata con impianti fotovoltaici delle nuove imprese private; adesso se questa intenzione manifestata dal governo Abe si tramutasse  in un nuovo provvedimento di legge, verrebbero azzerati tutti gli sforzi del precedente governo caduto due anni fa e anche le famiglie, che in questi anni hanno installato centinaia di  migliaia di pannelli solari, potrebbero trovarsi in seria difficoltà, per dare un’idea del fenomeno basti pensare che il 90% dei pannelli fotovoltaici in Giappone sono stati installati su edifici residenziali.

Nata sulla necessità di  riconvertire la produzione elettrica che in precedenza proveniva in buona parte dalle centrali nucleari, la legge del Luglio 2012  stabilisce anche un prezzo fisso per l’acquisto di energia rinnovabile.
Dopo il disastro di Fukushima la stragrande maggioranza dei giapponesi non ne vuole più sapere del nucleare e grazie alla legge in questione c’è stato un vero e proprio boom del fotovoltaico a tal punto che adesso tutte le centrali nucleari sono di fatto ferme da 15 mesi.

Se il governo del premier Abe decretasse la fine dell’obbligo di acquisto di energia da fonti rinnovabili, Tepco e le altre compagnie giapponesi produttrici di centrali nucleari rientrerebbero presto in gioco a scapito della sicurezza ambientale e delle molte famiglie che hanno scommesso sulla produzione di energia pulita.