Oggi in molti paesi è in corso una battaglia per decidere se permettere o proibire gli Organismi Geneticamente Modificati (OGM). In Russia il governo ha per mesi dibattuto con forza una loro possibile messa al bando. La Cina ha rifiutato le consegne statunitensi di mais in quanto contenevano OGM illegali della Syngenta. Il Brasile sta abbandonando la coltivazione della soia OGM per passare a quella Non-OGM certificata. Anche il governo indiano sta dando battaglia sulla materia.
In Europa, nei giorni scorsi, è stata approvata la legge sulla messa al bando degli OGM. Gli Stati membri dell’Unione Europea potranno vietarne la coltivazione, anche se secondo Greenpeace, essi dovranno scontrarsi con molti ostacoli “burocratici” che una norma “lacunosa” come questa in oggetto ci pone davanti.
Sempre secondo il parere di Greenpeace la legge è debole perché lascia vuoti degli spazi in cui si potrebbero infilare molti ostacoli: “Il Consiglio UE dice di voler dare ai Paesi membri il diritto di vietare le colture transgeniche sul loro territorio, ma il testo concordato non dà ai governi solide basi legali per poterlo fare. I Paesi che vogliono bandire la coltivazione di OGM non potranno usare evidenze di danni ambientali e alle persone sul nostro territorio. Questo lascia gli Stati esposti ad attacchi legali da parte dell’industria biotech, non solo concede inoltre alle aziende biotech la possibilità di negoziare direttamente con i governi”
Ci viene in mente la questione dell’Ethernit, la cui pericolosità per le persone e per l’ambiente purtroppo è stato è stato provato solo dopo migliaia di vittime e persone gravemente ammalate.
Forse è proprio per questo che Greenpeace a livello locale ha invitato con forza l’Italia a prendere subito posizione e ad accelerare i tempi per impedire che gli organismi geneticamente modificati vengano definitivamente messi al bando e non siano piantati sul territorio nazionale.
Resta il fatto che la legge europea che regolamenta la materia è stata approvata, cerchiamo dunque d’inquadrare meglio la questione provando a capire da dove potrebbe venire i reali pericoli.
Attualmente sono in corso trattative anche per l’approvazione del famigerato TTIP Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti, abbiamo già parlato in precedenza dei danni che produrrebbe alla nostra economia e ai lavoratori in genere la sottoscrizione del TTIP , di come esso aprirebbe le porte alle multinazionali americane e proprio per restare in tema di OGM con l’approvazione di questo trattato ad esempio in Italia ci troveremmo nella paradossale posizione di vietare la coltivazione degli Organismi Geneticamente Modificati sul suolo nazionale ma secondo la legge appena approvata non essendone vietata l’importazione dagli USA sarebbe poi possibile importare e vendere tutti i prodotti OGM prodotti dagli Stati Uniti.
In questo senso viene oltretutto a nostro sfavore anche la recente e ambigua regolamentazione UE sull’etichettatura dei prodotti che imporrebbe si di riportare sulle confezioni se contengono prodotti OGM quando questi siano superiori allo 0,9% ma niente dice sulla filiera da cui provengono i prodotti, ovvero nei nostri supermercati potremmo tranquillamente trovare polli, carni, formaggi o uova prodotti da aziende che allevano bestiame con alimenti OGM e proprio secondo la recente normativa non ci sarebbe nemmeno l’obbligo che ciò venga riportato.
Un altro punto oscuro della recente legge europea appena approvata è che essa potrebbe aprire la porta ai tanti corrotti burocrati nazionali, come già successo nel Regno Unito dove per la prima volta lo stato ha autorizzato la vendita degli OGM.
Nel tentativo straordinario d’impedire tale mossa, un gruppo di cittadini statunitensi ha comprato un’intera pagina del London Times e spazi pubblicitari nella città di Londra per avvisare i cittadini britannici su cosa succede quando si permette la coltivazione e il consumo di OGM.
La lettera aperta è stata firmata da persone e organizzazioni in rappresentanza di qualcosa come 57 milioni di americani, tra cui celebrità come Susan Sarandon, Daryl Hannah e Robert Kennedy Jr, ONG statunitensi, il Food & Water Watch, il Club Sierra, il Rachel Carson Council, Friends of the Earth, l’Organic Consumers Association.
La lettera firmata, documenta 20 anni di catastrofi nell’agricoltura statunitense, dovute all’uso non testato di OGM nella letterasi dice: “Scriviamo da cittadini americani preoccupati per condividere con voi la nostra esperienza di colture OGM, di raccontarvi del danno che tali organismi hanno causato alla nostra agricoltura e dell’adulterazione provocata al nostro cibo. Nel nostro paese, circa la metà del terreno coltivato è destinato a colture OGM.” La lettera continua, “gli Organismi Geneticamente Modificati erano stati lanciati sul mercato con la promessa che avrebbero aumentato notevolmente i raccolti e diminuito l’uso dei pesticidi. Ma non hanno fatto né una cosa né l’altra. In realtà, secondo un recente resoconto del governo statunitense, i raccolti OGM possono essere minori dei loro equivalenti Non-OGM. All’epoca era stato detto ai coltivatori che gli OGM avrebbero prodotto anche maggiori profitti. La realtà, secondo il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense, è molto diversa.”
La lettera aperta dei cittadini americani continua accusando la devastante esperienza statunitense con gli OGM, aggiungendo che “i costi per coltivare questi prodotti sono cresciuti a dismisura. I semi OGM per legge non si possono conservare per ripiantarli, il che significa che i coltivatori devono comprarne ogni anno di nuovi. Le compagnie biotech controllano il prezzo dei semi, che costano agli agricoltori da 3 a 6 volte di più dei semi convenzionali. Questo, insieme all’enorme uso di prodotti chimici richiesti da queste colture, significa che le colture OGM si sono dimostrate più costose di quelle convenzionali. A causa dell’enfasi sproporzionata sulle colture OGM, i semi delle varietà convenzionali non sono più ampiamente disponibili, lasciando i coltivatori con meno scelta e controllo su cosa piantano.”
Per fare un po’ di storia, all’epoca fu il presidente George H. W. Bush ad aprire la strada alla Monsanto nel 1992, quando appoggiò la fraudolenta Dottrina della Monsanto e permettendo inoltre alla Monsanto sostanzialmente di farla franca e non venir giudicata per dei veri e propri omicidi che le erano stati imputati dopo che era stato dimostrato il danno provocato dagli alimenti OGM alla salute dei consumatori. Così, forti dell’appoggio dell’amministrazione Bush riuscirono a far proliferare i semi OGM tra un pubblico americano inconsapevole e senza aver effettuato test indipendenti di lungo periodo sulla sicurezza della salute umana.
Grazie a questa lettera e alla loro testimonianza nessuno in futuro potrà dire “Io non sapevo” perché in gioco ci sono il diritto alla salute, la nostra sovranità alimentare e la tutela del nostro ambiente.