Lanciando la campagna nazionale “Beti Bachao, Beti Padhao” (Salva la figlia, Educa la figlia), a Panipat, nell’Haryana, stato con uno dei più poveri dati di rapporto tra i sessi (879 femmine su 1.000 maschi, secondo il censimento del 2011), il primo ministro Narendra Modi ha accusato i medici di indulgere in feticidio femminile, dicendo il loro “peccato” è un “tradimento” contro la società.
“Come società dobbiamo tutti essere consapevoli dell’importanza delle ragazze nella famiglia e nella società. Noi non abbiamo il diritto di eliminare le bambine. (…) Non possiamo chiamarci cittadini del ventunesimo secolo. Praticando un tale crimine, siamo figli del diciottesimo secolo, quando le figlie venivano uccise subito dopo essere nate” ha spiegato il primo ministro.
Affermando che la sua amministrazione lavorerà per porre fine alla discriminazione contro il feticidio femminile e la discriminazione contro le ragazze, Modi ha spiegato come nella società indiana ci sia la convinzione che le figlie siano una proprietà della casa in cui andranno, sposandosi. “La mentalità che solo un figlio può prendersi cura dei genitori anziani non è corretta, va cambiata. (…) Il primo ministro di questo paese è venuto qui, oggi, e come un mendicante vi supplica per la vita delle vostre figlie” ha detto Modi, invitando la popolazione a porre fine a questa pratica. Riferendosi allo stato Haryana, Modi ha detto che era molto doloroso per lui vedere come in uno stato in cui è nata una donna come Kalpana Chawla, la prima donna indiana ad aver viaggiato nello spazio, altre “Kalpana Chawlas” vengono uccise ancor prima di nascere.
Insieme alla campagna “Salva la figlia, Educa la figlia”, Modi ha lanciato anche uno schema di prosperità per le bambine (Samridhi Yojna Sukanya) che permetterà alle bambine sotto i 10 anni ad avere conti bancari con interessi maggiori ed altri benefici.