Il segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon ha annunciato che la Palestina accederà alla Corte penale internazionale (Cpi) a partire dal 1 aprile. Lo ha comunicato il sito dell’Onu. La mossa permetterà ai palestinesi di perseguire accuse di crimini di guerra contro Israele.
Ban Ki-moon, ha anche sottolineato di aver agito come depositario per i documenti di ratifica e di aver “accertato che i documenti relativi all’adesione della Palestina a 16 trattati incluso lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale erano in debita forma” prima di accettarli e di fissare il via libera per inizio aprile. Lo precisa il Palazzo di Vetro.
L’Anp ha depositato venerdì scorso i documenti per accedere alle 14 convenzioni e trattati tra cui il Trattato di Roma, che consente l’accesso alla Cpi. La mossa palestinese ha attirato minacce di ritorsioni da Israele, che ha già congelato il trasferimento all’Anp di circa 100 milioni di euro di dazi doganali per rappresaglia all’iniziativa del presidente palestinese Abu Mazen.
Anche gli Usa osteggiano fortemente l’Anp e considerano la mossa un ostacolo al raggiungimento di un accordo di pace israelo-palestinese. Fanno inoltre sapere che riesamineranno il pacchetto annuale di aiuti all’Anp: secondo i media i tagli scatterebbero immediatamente in caso di denunce contro Israele alla Corte.
L’ultimo attacco israeliano contro Gaza della scorsa estate, nel quale hanno perso la vita oltre 2.200 palestinesi (per la maggior parte civili) e tutti gli innumerevoli precedenti, non sono però stati considerati dagli Usa un ostacolo alla pace e non hanno ritenuto necessario giungere in questo caso a punizioni collettive e interruzioni di accordi di tipo economico nei confronti di Israele.
Solo pochi giorni fa il consiglio di sicurezza dell’Onu aveva respinto la risoluzione che prevedeva il ritiro d’Israele dai territori occupati della Cisgiordania entro il 2017, perdendo così un’occasione storica per avvicinarsi alla fine del conflitto israelo-palestinese e concludere un’occupazione che va avanti ormai da quasi 50 anni.
***AGGIORNAMENTO DELL’8 GENNAIO***
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha comunicato che la Palestina non essendo uno Stato sovrano non può beneficiare di essere parte della Corte penale internazionale. “Non ha le qualifiche per aderire alla Corte penale internazionale“, ha detto la portavoce del Dipartimento di Stato, Jen Psaki, in un briefing. Le Nazioni Unite, hanno invece dichiarato mercoledì che il segretario generale, Ban Ki-moon, ha confermato che i palestinesi possono ufficialmente diventare un membro della Corte penale internazionale il 1 di aprile.