La vendemmia dei vini pregiati del Piemonte come le arance calabresi. Il pomodoro a Foggia e le serre in Sicilia. L’uso di manodopera straniera sottopagata è un modo di produzione, non un’emergenza umanitaria che si produce al Sud. Gli accampamenti improvvisati e le tendopoli sono lo scenario ordinario delle raccolte. In tutta Europa si discute di boicottare i prodotti italiani. Salari dignitosi ed etichetta trasparente possono invertire la rotta
Massimizzare il profitto porta ad affidarsi a squadre di caporali al Sud, a cooperative – più o meno fittizie, spesso dell`Est Europa – al Nord. Le differenze sembrano abissali (il primo è reato penale, il secondo perfettamente legale), ma il risultato che producono è identico: i salari già bassi sono decurtati e i braccianti stranieri non possono permettersi un`abitazione in affitto. Vivono in tuguri orrendi come fossero profughi di una guerra africana. Così l`accoglienza degli stagionali diventa un «costo sociale» caricato sul welfare e una questione di ordine pubblico. Non è – come dovrebbe essere e come è sempre stato – una voce del bilancio aziendale. È sempre più esteso il lavoro paraschiavistico che si diffonde come un virus contagiando settori e territori che si ritenevano immuni.
L`immagine dell`agroalimentare italiano è già ampiamente deteriorata e non c`è tempo da perdere. Nel frattempo la stampa tedesca, con Der Spiegel, ha dato ampio spazio alle condizioni disumane delle raccolte in Italia; in Norvegia si è discusso del boicottaggio del pomodoro proveniente dal nostro paese; una inchiesta in prima serata di France 2 ha scosso l`opinione pubblica transalpina.
Subito dopo il sindacalista Yvan Sagnet ha proposto il boicottaggio dei supermercati italiani. Solo Coop ha risposto, dicendo che garantisce sui propri prodotti e marchio e controllerà quelli venduti sui suoi scaffali.
Chiediamo quindi:
– la garanzia che ogni prodotto che troviamo sui banconi sia fatto senza grave sfruttamento, ovvero con diritto alla libertà personale del lavoratore (non costrizione), condizioni abitative degne interamente a carico delle aziende, salari e contratti in regola;
– un`etichetta trasparente di ogni prodotto, che informi dettagliatamente su ogni passaggio della filiera.
Primi firmatari: Alberto Mossino, Antonello Mangano, Yvan Sagnet, Andrea Segre
Fonte Comunicato Stampa Redazione terrelibere.org