Si chiama Grünes Netz ed è un progetto di riorganizzazione della città che prevede l’unione di vie pedonali e piste ciclabili. Obiettivo ambizioso quello di eliminare del tutto le automobili.
articolo di Massimo Nardi
Distano 330 km ma oggi sembrano essere più vicine di ieri. Amburgo mira al modello Copenaghen per rafforzarsi come città verde e sempre più a misura d’uomo. Circa il 40% della superficie di Amburgo, la seconda città più grande della Germania, è costituito infatti da aree verdi, cimiteri, impianti sportivi, giardini, parchi e piazze. Per la prima volta in assoluto, la città ha deciso di unire insieme via pedonali e piste ciclabili, attraverso il progetto Grünes Netz (in tedesco), Green Network Plan (in inglese), che mira a eliminare, nel corso dei prossimi 20 anni, la necessità di prendere le automobili per spostarsi in città. Secondo la portavoce della metropoli, Angelika Fritsch, il progetto contribuirà a trasformare Amburgo in un sistema integrato unico nel suo genere: «Altre città, tra cui Londra, hanno anelli verdi, ma la nostra rete sarà unica nel suo genere, perché ricoprirà una superficie che si estende dalla periferia al centro della città. In 15 o 20 anni sarete in grado di esplorare tutta Amburgo esclusivamente in bicicletta e a piedi». Non solo, l’intera area comprenderà anche gli habitat degli animali, evitando così incidenti stradali in caso di un loro attraversamento della città.
Oltre ad una pedonalizzazione estesa, c’è un altro obiettivo in questo progetto, non secondario al primo. L’intera area sarà un polmone verde in grado di assorbire le emissioni di anidride carbonica, contribuendo a prevenire le inondazioni nel caso di forti ed inevitabili tempeste.
Il cambiamento climatico infatti lascia poca scelta alla città di Amburgo, la quale sorge sulle rive del fiume Elba ed è attraversata da una fitta rete di canali: secondo Insa Meinke, Direttore del North German Climate Bureau all’Institut für Küstenforschung, «oggi la temperatura media annuale è di nove gradi Celsius, 1,2 gradi in più di quanto non fosse 60 anni fa. Quando abbiamo un inverno freddo ci sono sempre persone che dicono, “quindi dov’è il tuo cambiamento climatico ora?”. Ma gli inverni freddi sono semplicemente fluttuazioni. Rispetto a 60 anni fa, il livello del mare qui si è innalzato di 20 centimetri. Essendo una grande città, Amburgo è veramente a rischio. Le mareggiate potrebbero far salire il livello di altri 30-110 centimetri entro il 2100».
Oltre agli effetti naturali, ci sono anche quelli economici. Sven Schulze, analista presso l’Institute of International Economics di Amburgo, osserva che la rete verde potrebbe portare occupazione, perché «attira sicuramente investitori». Anche se, fa notare Jens Kerstan, leader del Partito dei Verdi nel Parlamento della città di Amburgo, «dal disastro di Fukushima, l’attenzione in Germania è focalizzata sul nucleare, anziché sul cambiamento climatico».
Il progetto è formato da un gruppo di lavoro di 30 unità, aiutati dal personale dei singoli sette distretti in cui è divisa la città. La rete verde coprirà circa 7.000 ettari ed offrirà l’opportunità di vivere modernamente Amburgo, facendo escursioni e picnic, praticando sport acquatici, osservando la flora e la fauna. Con questa rete, Amburgo seguirà un trend, forse meglio esemplificato da Copenhagen, delle città costruite su piste ciclabili, al fine di collegare le zone periferiche al centro città. E, soprattutto, il piano renderà inutile l’automobile – attualmente l’unica opzione di trasporto per andare da una parte all’altra della città – a favore di un pendolarismo sostenibile.