La circolazione delle armi leggere in Africa è un ostacolo non solo alla pace ma anche allo sviluppo: questa la posizione assunta, durante un meeting dell’Unione africana (Ua) a Lusaka, dai 19 paesi del mercato comune dell’Africa australe e orientale (Comesa), la più larga aggregazione di questo tipo nel continente.
“Le armi leggere sono economiche, poco ingombranti e facili da maneggiare”, ha spiegato Sindiso Ngwenya, segretario generale di Comesa. “L’eccessiva accumulazione” di queste armi in Africa e la loro “facile reperibilità, continuano a disturbare gli sforzi per portare pace” nel continente, ha poi aggiunto. È grazie alle armi leggere che vengono inoltre compiuti “la maggior parte degli abusi dei diritti umani”, ha notato Ngwenya.
Per questi motivi, ha concordato durante l’incontro Tarek Sharif, che guida la divisione Difesa e sicurezza dell’Ua, c’è bisogno di uno sforzo più ampio per impedire che le armi leggere siano a disposizione di individui o gruppi irregolari. L’Unione africana, ha specificato Sharif, chiederà che questo tema sia inserito nel trattato sul commercio mondiale di armi, già approvato dalle Nazioni Unite ad aprile e che entrerà in vigore il prossimo 24 dicembre.