Durante il XIV Summit dei Premi Nobel per la Pace di Roma abbiamo intervistato l’attivista liberiana Leymah Gbowee.
Impegnata da anni nel peacebuilding, nel 2002 ha fondato un movimento nonviolento, Women of Liberia Mass Action for Peace, nel quale si sono riunite donne di varie etnie, sia musulmane che cristiane, desiderose di affermare i valori della pace e della riconciliazione. L’organizzazione, protagonista di numerose manifestazioni tra le quali anche degli “scioperi del sesso” come nella Lisistrata di Aristofane, ha dato un contributo fondamentale nel porre fine alla seconda guerra civile che ha sconvolto la Liberia dal 1999 al 2003.
È stata insignita del Premio Nobel per la Pace nel 2011, insieme alla presidente della Liberia Ellen Johnson Sirleaf e alla pacifista yemenita Tawakkol Karman, per la “battaglia nonviolenta a favore della sicurezza delle donne e del loro diritto alla piena partecipazione nell’opera di costruzione della pace”.
In questa intervista che ci ha concesso in un hotel della Capitale, la Gbowee ci offre il suo punto di vista su varie tematiche: dalla nonviolenza alla spiritualità, dal ruolo delle donne alla situazione attuale del suo Paese, interessato dall’emergenza Ebola.