Dopo aver condotto una serie di consultazioni, la missione dell’Onu in Libia (Unsmil) ha chiesto oggi per il 9 dicembre la convocazione di una nuova tornata di colloqui fra i protagonisti della crisi per mettere fine all’anarchia che domina il paese.
Un primo incontro si era tenuto a fine settembre fra membri rivali del parlamento eletto a giugno e riconosciuto dalla comunità internazionale, ma senza esito positivo.
A margine di una riunione a Bruxelles, i capi della diplomazia di Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, la responsabile della diplomazia europea e il segretario di Stato americano hanno esortato le parti interessate a partecipare ai colloqui propiziati dall’Unsmil in modo costruttivo e senza porre condizioni. Il dialogo, hanno insistito, “rappresenta la strada più sicura affinché la Libia possa tracciare il proprio futuro”.
Hanno quindi condannato le recenti violenze affermando che “affossano le prospettive di una soluzione negoziata” e ripetuto il loro appello a un cessate-il-fuoco, dicendosi inoltre pronti ad adottare misure addizionali per proteggere “l’unità, la stabilità e la prosperità della Libia” e contro “la minaccia terroristica” che interessa il paese e la regione.