Il 2014 è stato un anno difficile per quanto riguarda le tematiche della pace, della nonviolenza, della non discriminazione e del disarmo. Numerosi sono stati gli avvenimenti che hanno messo a dura prova l’uomo e hanno tentato di allontanarlo da queste buone pratiche, ma mai come quest’anno Pressenza e il suo staff hanno voluto conservare e mantenere vivi gli ideali in cui credono. Abbiamo infatti dato spazio a quelle realtà che mantengono il senso di umanità nonostante le numerose avversità, a chi ama il prossimo come un suo fratello e a chi non si dà per vinto e continua a lottare per i suoi diritti e per quelli degli altri.

Vi proponiamo dunque una raccolta dei migliori articoli che Pressenza ha pubblicato nel 2014. Dodici editoriali, traduzioni, reportage, fotoreportage e interviste che rappresentano il meglio del lavoro della Redazione italiana durante l’anno. Aprono questa raccolta due sezioni: una che raccoglie i migliori tre video realizzati dalla Redazione e una galleria dei migliori scatti del 2014. Sfortunatamente molto è stato sacrificato perché il bel lavoro fatto è stato davvero tanto e non poteva essere raccolto in un unico articolo. Tuttavia, questi sono, a nostro avviso, gli articoli che meglio rappresentano l’anno che si sta concludendo.

Prima di lasciarvi alla lettura degli articoli però vorremmo invitarvi tutti a partecipare al nostro sondaggio Gli eroi della pace e della nonviolenza del 2014, attraverso il quale vogliamo eleggere chi, in quest’anno che sta volgendo al termine, ha meglio rappresentato i valori della pace e della nonviolenza. Attraverso il sondaggio, fino al 6 gennaio, potrete votare i vostri eroi tra le proposte che abbiamo pensato. Alla fine Pressenza “eleggerà” l’eroe del 2014 che avrete scelto voi lettori.

I nostri video migliori

In questa sezione vogliamo condividere con voi i migliori video realizzati dalla Redazione italiana di Pressenza durante il 2014. Abbiamo scelto i tre che per originalità e contenuti rappresentano secondo noi l’anno appena passato.

Il primo video, scelto per la sua originalità, mostra le interviste raccolte a Roma, dal 4 all’8 dicembre 2014, tra i visitatori e gli espositori della fiera nazionale della piccola e media editoria “Più libri più liberi”. L’autore, Dario Lo Scalzo chiede ai presenti di tirare fuori la prima parola che viene in mente tra tutti i libri letti nella vita.

Il secondo video è stato scelto per l’eccezionalità dell’evento, che Pressenza ha seguito da vicino: la presentazione del libro di Guillermo Sullings Oltre il capitalismo. Economia mista. In questo video, un’intervista all’autore, economista del Partito Umanista, a cura di Dario Lo Scalzo.

Per i sottotitoli in italiano cliccare sulla barra di You Tube in “impostazioni”, cliccare poi su “sottotitoli” e attivare italiano.

Il terzo e ultimo video è stato scelto per l’importanza del tema trattato. Si tratta di un videoreportage sulla situazione dei migranti in Sicilia e l’arrivo a Porto Empedocle a giugno del 2014 di 837 stranieri di nazionalità eritrea, siriana, tunisina e palestinese a bordo della nave “Euro” e della motovedetta della Guardia costiera “Peluso”. Inoltre in questo video, a cura del nostro videomaker e reporter Dario lo Scalzo, si colgono a caldo la testimonianza e le emozioni di un’operatrice Save The Children, Viviana Valastro.

La galleria delle nostre foto più belle

In questa galleria alcuni degli scatti più suggestivi dei fotografi della Redazione italiana, Dario Lo Scalzo e Domenico Musella. Dalla Colombia al Ruanda, dalla Sicilia al Summit dei Premi Nobel a Roma, una selezione delle migliori foto del 2014 per Pressenza.

Donne in Colombia - Foto di Dario Lo Scalzo

I nostri editoriali

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Una protesta nonviolenta in Cisgiordania

Cisgiordania, i villaggi della nonviolenza: Da qualche anno si registra una nuova tendenza in Cisgiordania, una nuova forma di resistenza che vuole promuovere l’immagine della nonviolenza come arma per contrastare l’occupazione israeliana.  La nuova tendenza è proprio quella della lotta nonviolenta e nasce, e cresce, di pari passo alla costruzione del muro di separazione israeliano e delle colonie illegali in Cisgiordania. (Di Irene Tuzi)

Siria: possiamo lanciare in alto una richiesta di soluzione?: Ho conosciuto Haytham l’anno scorso, a Ginevra. La sua organizzazione aveva invitato gli umanisti alla conferenza dell’opposizione e avevamo deciso che andassi io, con Pressenza perché ci sembrava importante testimoniare che esiste una opposizione che ritiene, nonostante tutto, che la crisi siriana vada risolta senza violenza, mettendo i siriani intorno a un tavolo. (Di Olivier Turquet)

Cina, continua a crescere la corsa agli armamenti: Aumentare le spese militari, nonostante i tanto paventati “tempi di crisi”, sembra restare una pratica all’ordine del giorno. Sicuramente lo è per la Cina, che ha annunciato per il 2014 un incremento del 12,2% rispetto all’anno scorso. Sullo sfondo, le tensioni con il Giappone nel Mar Cinese Orientale per le isole Senkaku (in giapponese)/Diaoyu (in cinese), nei pressi delle quali si trovano importanti giacimenti di petrolio e gas. (Di Domenico Musella)

La schiavitù come arma del potere in Mauritania: Oltre 29 milioni di persone sono oggi vittime di schiavitù e la Mauritania è al primo posto con il 20% della popolazione schiavizzata. Un concetto di schiavitù molto simile a quello classico americano del XVIII e XIX secolo, che assume cioè la forma di possesso di una persona come proprietà privata. (Di Irene Tuzi)

Dove sei, Politica? Dove vai, Europa?: Abbiano sentito numerose opinioni su come sono andate le elezioni europee; cerchiamo di fare un’ulteriore analisi tenendo conto dei temi che sono strettamente connessi con gli argomenti della nostra agenzia: la pace, l’umanesimo, la nonviolenza, i diritti umani, la non discriminazione. (Di Olivier Turquet)

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Barcone di migranti arriva in Sicilia – Foto di Dario Lo Scalzo

Sbarchi migranti in Sicilia: il girotondo dei diritti: Un inarrestabile afflusso d’immigrati è giunto sulle coste siciliane durante lo scorso week-end. Un esodo senza sosta, proveniente principalmente dalle coste libiche, costituito da centinaia di eritrei e siriani che hanno sfidato persino le proibitive condizioni del mare.  (Di Dario Lo Scalzo)

Il “prezzo” per il petrolio: Inutile fare finta di non vedere che c’è una precisa scelta geopolitica dietro al fenomeno del prezzo basso del greggio, anche gli esperti del settore sottolineano che questa non è una caduta abituale. Attraverso il netto ridimensionamento del valore di mercato del petrolio, si sta producendo l’effetto di tenere sotto pressione alcuni Paesi le cui economie dipendono fortemente dalle entrate che derivano dal petrolio. (Di Luca Cellini)

Le ragioni di Gezi e Kobane: In questi ultimi quindici anni il Paese col feticismo dello sviluppo insieme alla pornografia delle lacrime ha fatto una virata aumentando i femminicidi, le morti sul lavoro, la disoccupazione femminile, la censura, il fondamentalismo, gli omicidi dell’odio, l’omofobia, la transfobia e la cementificazione. (Di Murat Cinar)

La coscienza della guerra: La guerra, la guerra… la guerra… se qualcuno mi commissionasse un quadro che sia lo specchio della nostra epoca, non potrei non dimenticare di riservare un angolino, anche abbastanza spazioso, per delle immagini di guerra. La guerra è intorno a noi, ogni giorno, in ogni terra del pianeta. (Di Dario Lo Scalzo)

Il filo invisibile della spiritualità: Che cosa accomuna le monumentali tombe a corridoio della valle del Boyne, in Irlanda, il tempio maltese di Tarxien e le chiese cristiane come il Duomo medievale di Sovana, in Toscana? La questione è complessa, ma per quanto diversi per tipologia e lontani tra loro nello spazio e nel tempo, questi sono tutti luoghi sacri, uniti da un filo invisibile che sembra scomparire, per poi riemergere nel corso della storia. (Di Anna Polo)

Venti di guerra fredda nei Balcani: La dichiarazione di Angela Merkel, per la quale il comportamento della Russia finirà per avere ripercussioni anche sul vicinato europeo, minacciando perfino di rivedere la politica di prossimità nei confronti di questi Paesi, è segnale di un radicale deterioramento del rapporto Est-Ovest e di un singolare impoverimento della politica di vicinato, messa in evidenza dall’astensione europea sulla risoluzione russa di condanna del fascismo e del nazismo. (Di Gianmarco Pisa)

Hammurabi e il fondamentalismo: Il co-fondatore ed ex-direttore dell’agenzia stampa IPS, Roberto Savio, ha pubblicato all’inizio di novembre di quest’anno un interessante articolo su “L’irresistibile attrazione per il radicalismo islamico”. Savio descrive la responsabilità politica dell’Occidente rispetto all’attuale conflitto nel Vicino e Medio Oriente e tenta di suggerire al lettore l’idea che l’Islam non sia di per se stesso “anti-occidentale”. (Di Luz Jahnen, traduzione di Anna Polo)

Le nostre traduzioni

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Una donna cammina davanti a un poster nella città crimea di Sebastopoli

Benzina sul fuoco sulla situazione in Ucraina: Qualcuno si è chiesto se non stessi esagerando sulla possibilità di una guerra tra Russia e Ucraina. Io non credo, infatti direi che la guerra è alle porte. Tra le prime cose accadute alla vigilia del colpo di stato in Ucraina, orchestrato dagli Stati Uniti, c’è stata la dichiarazione del “nuovo governo” sulla messa al bando della lingua russa nell’intero paese e sull’abolizione del divieto riguardante i simboli nazisti. (Di Bruce Gagnon, traduzione dall’inglese di Eleonora Albini)

La protesta nonviolenta dei profughi in Germania: Già da oltre un anno i profughi in Germania si sono uniti per denunciare all’opinione pubblica le questioni burocratiche umanamente umilianti come l’obbligo di residenza, la deportazione e il divieto di lavoro. Ad ottobre 2012 in un centinaio circa si sono accampati nel cuore di Berlino, dove alcuni hanno iniziato uno sciopero della fame, per una protesta che ha avuto il sostegno di numerose associazioni e di singoli cittadini. (Di Johanna Heuveling, traduzione di Valentina Palmisano)

Crimea, narrative della divisione e prospettive di una peacebuilder: Fino a poco tempo fa, Iryna Brunova-Kalisetska, peacebuilder in conflitti di identità e diversità dell’educazione in un contesto multiculturale e multireligioso, viveva e lavorava in Crimea. Dopo l’annessione da parte della Russia della penisola ucraina, si è ritrovata, come migliaia di persone, a dover lasciare la sua città natale. Mentre prova a rimettere insieme la sua vita continua a dare il suo contribuito per trovare soluzioni pacifiche a una situazione che va sempre più deteriorandosi. (Di Pressenza IPA, traduzione di Francesca Vanessa Ranieri)

Il patriarcato di Michelle Bachelet: La donna con la collana di perle, il tailleur, la gonna e la giacca sempre dello stesso colore. L’imitazione latinoamericana della Merkel. La donna presidente che è stata esiliata, che ha studiato medicina e conosciuto il mondo. Piena di sicurezze ed esperienze, piena, presumibilmente, di savoir-faire. Michelle Bachelet è la prima donna presidente del Cile. Tuttavia questo fatto non è che un aneddoto biologico senza nessun significato né politico né ideologico. (Di Maria Galindo, traduzione di Corrado Bagnariol)

Capitalismo inclusivo: un ossimoro: Il potere sovranazionale deriva da difetti fondamentali del sistema economico, sviluppati a beneficio della classe dominante nel corso dei secoli. Uno di questi è l’accaparramento privato del valore della terra, delle risorse naturali e di altri beni comuni (come acqua, radiofrequenze, geni, natura e conoscenza), doni dalla natura (o di Dio), il cui valore viene creato comunitariamente. Il valore di questi beni deve essere condiviso a favore di tutti per finanziare i servizi pubblici e un incondizionato dividendo di cittadinanza. (Di Silvia Swinden, traduzione di Giuseppina Vecchia)

Pensando a Ferguson: Non ci si può occupare del conflitto di Ferguson senza parlare del paese in cui questa città si trova e delle caratteristiche di questa società. Il divario tra bianchi e neri è andato diminuendo da quando la schiavitù è stata abolita e più tardi con la fine della segregazione, tuttavia l’associazione United for a Fair Economy calcola che al ritmo tenuto tra il 1982  e il 2004, la parità si raggiungerà solo tra 594 anni. (Di Mariano Quiroga, traduzione di Anna Polo)

Moais

Le sculture dell’Isola di Pasqua

Quando venne abbattuto l’ultimo albero: L’Isola di Pasqua è rimasta un sistema chiuso per 1.400 anni. I primi abitanti erano polinesiani provenienti da ovest e trovarono una terra ricca di risorse. Costruirono villaggi e un sistema economico che permetteva di sfamare le loro famiglie. Gli europei non erano ancora arrivati per ridurli in schiavitù eppure dopo mille anni senza guerre, all’improvviso, nel giro di venti-quarant’anni la popolazione dell’isola venne decimata e il culto delle statue abbandonato. Che cosa aveva causato questo crollo inatteso? (di Tony Robinson, traduzione di Anna Polo)

È ora di perdere il vizio del nucleare: L’approccio umanitario al nucleare vuole: dar voce agli Stati non-nucleari che finora avevano pazientemente atteso gli Stati nucleari prima di compiere qualsiasi mossa; un cambiamento nel modo di affrontare la materia, passando da un approccio emozionale a basi molto più razionali attraverso l’utilizzo della scienza; l’aver compreso che la posizione degli Stati in linea di principio favorevoli al disarmo nucleare, ma che nella pratica rifiutano di fare qualunque passo verso questo scopo, è in tutta evidenza inconsistente. (Di Tony Robinson, traduzione di Domenico Musella)

L’illusione delle parti: È giunto il momento di rendersi conto che, quando si assiste ad una manifestazione di violenza, si commette un grande errore assumendo il punto di vista di una delle parti coinvolte e situandosi da uno o dall’altro lato del conflitto poiché, appoggiando una parte, inevitabilmente alimentiamo e nutriamo l’altra, perpetuando in questo modo la situazione di violenza. Soffro forse di più per il bambino palestinese assassinato che per quello israeliano morto allo stesso modo? La violenza è alimentata dalle “parti”. (Di Antonia Utrera, traduzione di Claudia Campisano)

La fine del mondo è evitabile: “La fine del mondo è vicina” è uno slogan che è stato ripetuto fin da quando gli esseri umani sono stati in grado di formulare il concetto. Il pianeta, o per essere più specifici l’umanità, si sta dirigendo verso la distruzione. Non è certo la cosa più ottimistica da scrivere, ma l’umanità ha collettivamente infilato la testa sotto la sabbia, ed è quindi urgente fare qualcosa se vogliamo conservare qualche speranza di evitare questo destino sconvolgente. (Di Tony Robinson, traduzione di Giuseppina Vecchia)

Al popolo umanista: Palestina e Israele, il giorno dopo Gaza: Prima o poi cesserà il fuoco e quando questo accadrà e le cose torneranno lentamente alla loro apparente normalità, rimarranno i familiari a piangere i loro morti, molte centinaia dalla parte palestinese, varie decine dalla parte israeliana, tutti inconsolabili per aver perso i loro cari in una guerra sterile, inutile, che non cambierà di una virgola la situazione attuale. E rimarranno anche quelli che hanno perso i loro averi e le loro case, rifugiati nomadi per la prima o la seconda o la terza volta. (Di Aaron Elberg, traduzione di Valerio Marinai)

Ucraina: i morti scomodi: Quello che sta succedendo in Ucraina, senza dubbio, non è una rivoluzione. E non è neanche un colpo di stato di estrema destra. Ma è certo che c’è stato un movimento molto ampio e spontaneo di cittadini indignati contro l’abuso e la prepotenza del potere, senza molta esperienza e con pochi calcoli politici. I calcoli li hanno fatti gli altri: i politici dell’opposizione, anima gemella pro-occidentale del regime pro-russo e i leader dei movimenti neonazisti che hanno saputo approfittare della congiuntura. (Di Oleg Yasinsky, traduzione di Valerio Marinai)

I nostri reportage

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La manifestazione dell’11 settembre in Catalogna per il riconoscimento dell’indipendenza catalana

11 settembre, enorme manifestazione in Catalogna per la libertà e l’indipendenza: L’11 settembre è la festa nazionale della Catalogna. Quest’anno i catalani l’hanno celebrata con un’enorme manifestazione rivendicando la libertà e il diritto di decidere il proprio futuro come popolo sovrano. La Catalogna ha perso la sua indipendenza 300 anni fa (11 settembre 1714) e la manifestazione è stata una rivendicazione democratica a favore di una consultazione promossa dalla società civile a favore dell’indipendenza. (Di Antonia Utrera traduzione di Anna Polo)

Turchia: elezioni amministrative, le persone candidate lgbttqi: Un elemento che rende importanti queste elezioni è senz’altro il percorso del Parco Gezi, che si è concluso con una serie di piccole vittorie concrete, ma soprattutto con la rinascita di una coscienza collettiva. Dopo la reazione contro la minaccia di distruzione del Parco Gezi, in zona Taksim, ad Istanbul, negli ultimi dieci mesi, in 77 città, le persone sono scese in piazze per più di 600 volte per protestare contro il Governo e non soltanto, per esempio anche contro il tentativo di mettere il bavaglio alla rete. (Di Murat Cinar)

Arena di pace e disarmo: al di là delle aspettative, verso un mondo migliore: Sono andato all’Arena di Pace e Disarmo senza se e senza ma. Avevo ascoltato critiche preventive ma mi risuonava nella mente una frase di Silo: “La critica è necessaria ma è ancora più necessario fare qualcosa di diverso da quello che critichiamo”. Bene, ieri, 25 Aprile, festa della Liberazione abbiamo fatto qualcosa di diverso da quello che critichiamo: ci siamo riuniti, ci siamo ascoltati, ci siamo sentiti parte di un popolo psichico che annuncia un nuovo mondo, un mondo necessario che, prima o poi, diventerà evidente e presente. (Di Olivier Turquet)

Pressenza a Bonn: la rivoluzione nonviolenta ha bisogno dei nuovi media: Il 30 giugno si è inaugurato il Global Media Forum organizzato dalla Deutsche Welle a Bonn. Sono stati illustrati esempi di mobilitazioni sociali realizzate grazie alla sensibilizzazione dei nuovi media ed è risultato evidente che i mass media tradizionali al servizio di grandi interessi economici non favoriscono le espressioni di una nuova sensibilità stanca delle proposte del sistema e alla ricerca di forme innovative di organizzazione sociale, basate sulla compassione, il consenso e la fraternità. (Di Pressenza IPA)

A Dakar il primo seminario africano della COPEHU: Il seminario di formazione degli insegnanti organizzato a Dakar dalla Corrente Pedagogica Umanista Universalista in collabotazione con Energia per i Diritti Umani, associazione umanista da tempo presente in Senegal con progetti di educazione sul territorio, sviluppa le tematiche dell’educazione umanista universalista: la nonviolenza, l’esperienza, le chiavi dell’apprendimento, la definizione dell’essere umano attraverso una serie di semplici esercizi e riflessioni, letture e meditazioni sui topici dell’educazione. (Di Pressenza IPA)

Cosa succede al confine con la Siria?: Con l’aumento degli scontri iniziati il 15 Settembre nell’altra parte del confine, a Kobane (Siria), il 21 Settembre c’è stata una fuga di massa dalla Siria verso la Turchia da parte delle persone che scappavano dagli attacchi dell’ISIL (Stato Islamico dell’Iraq e del Levante). Nel frattempo il confine dalla parte della Turchia si è riempito di soldati e poliziotti ed un gruppo di persone hanno tirato su delle tende per attendere gli arrivi. (Di Murat Cinar)

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Corteo contro lo Sblocca Italia a Napoli – Foto di Domenico Musella

Napoli: voci dal primo corteo contro lo Sblocca Italia: Venerdì 7 novembre Napoli ha visto sfilare, in un lungo corteo da Fuorigrotta a Bagnoli, oltre 2.000 persone contro il decreto legge 133/2014 “Sblocca Italia”. La devastazione ambientale, la speculazione e l’attacco alla democrazia reale che porta con sé il decreto, convertito definitivamente in legge dopo il voto di fiducia del Senato lo scorso 5 novembre, sono stati denunciati da un ampio schieramento di cittadini, comitati locali, movimenti, associazioni, partiti di opposizione e sindacati di base. (Di Domenico Musella)

Hong Kong: dopo sessanta giorni di occupazione arriva il D Day: A Hong Kong la protesta del Movimento degli Ombrelli – per alcuni la Rivoluzione degli Ombrelli – è arrivata a una fase che molti ritenevano ormai inevitabile. Dopo quasi due mesi di occupazione delle affollate vie principiali, il sistema ha deciso che ne aveva abbastanza e le operazioni di sgombero sono cominciate. (Di Tony Henderson, traduzione di Anna Polo)

Coraggio, passione e umorismo al Summit dei Nobel per la Pace: La passione e la forza di chi lancia sfide in apparenza impossibili, l’umorismo di una guida spirituale che sa comunicare messaggi profondi senza un’inutile, pesante solennità e la presenza ancora percepibile di un grande combattente per la nonviolenza morto un anno fa hanno dominato la prima giornatadel Summit dei Nobel per la Pace. (Di Anna Polo)

Passione, abbracci, ipocrisia e impegno al secondo giorno del Summit: Nella seconda giornata del Summit dei Nobel per la Pace assistiamo a uno dei momenti più emozionanti del Summit: l’iraniana Shirin Ebadi, avvocato in esilio per la sua lotta in difesa dei diritti umani, si alza e abbraccia Tawakkol Karman, prima donna araba a ricevere il Nobel, chiedendole scusa per l’ingerenza del suo paese. Mentre le due donne si stringono in un abbraccio commosso, l’intera sala si alza in piedi in una travolgente standing ovation. (Di Anna Polo)

Un giorno ad Atene: La Grecia è rimasta nella memoria collettiva come il paese della crisi più di ogni crisi. Poi c’è stato l’oblìo, la dimenticanza e la noncuranza di quanto è accaduto e accade umanamente e socialmente in Grecia perchè urgeva dare rilevanza ai parametri e ai criteri economico-finanziari che, come un guinzaglio al collo, ci stando progressivamente conducendo verso la disumanizzazione delle comunità e delle aggregazioni umane nel nome della rigida osservanza di regole che mirano a preservare un mondo di affarismi totalmente scostato dalla realtà e costruito attorno a dei tavolini virtuali. (Di Dario Lo Scalzo)

Giornata della Nonviolenza: un mondo nonviolento è possibile: Si celebra tra pochi giorni la Giornata Internazionale della Nonviolenza dove migliaia di umanisti celebrano e annunciano la possibilità di un futuro nonviolento con manifestazioni in tutti i luoghi del mondo e in tutte le culture. In ricordo di Gandhi ma anche si Silo che trentatré anni fa annunciava: “Senza fede interna c’è paura, la paura produce sofferenza, la sofferenza produce violenza, la violenza produce distruzione; pertanto la fede interna evita la distruzione”. (Di Javier Tolcachier traduzione di Traduttori Pressenza)

I nostri fotoreportage

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L’Arena di Pace e Disarmo 2014 a Verona – Foto di Laura Pavesi

Arena di Pace e Disarmo 2014: oltre 10.000 persone per dire NO alla guerra: Reportage fotografico in diretta da Verona – Foto di Laura Pavesi. All’Arena di Pace e Disarmo 2014 sono presenti oltre 10.000 persone arrivate da tutta Italia per dire “No” alla guerra e “Sì” alla pace. (Di Laura Pavesi)

In piazza in Turchia: Immagini di una manifestazione ad Ankara dove si nota l’atteggiamento pacifico dei dimostranti e l’aggressività della polizia. Foto dei nostri corrispondenti. (Di Pressenza Turkey)

La Marcia della Dignità vista dai manifestanti: Le immagini delle centinaia di migliaia di manifestanti sono apparse sui mass media e sulle reti sociali. Noi abbiamo chiesto a vari di loro di mandarci le foto scattate col cellulare e ne abbiamo ricevute a decine. Eccone una selezione. Ringraziamo tutti quelli che ci hanno aiutato, dimostrando tanto entusiasmo. (Di Redacción Madrid)

A New York manifestazioni contro il sistema: A New York migliaia di persone hanno interrotto il traffico in tutta la città. La West Side Highway è stata chiusa in parte mentre i manifestanti si riversavano tra i veicoli gridando “Tutto il sistema è colpevole”. (Di David Andersson traduzione di Anna Polo)

Gaza: non in nostro nome: Oltre tremila israeliani hanno partecipato il 17 luglio ad una manifestazione pacifica per chiedere l’immediato cessate-il-fuoco, all’insegna dello slogan “Ebrei ed Arabi rifiutano di essere nemici”, un altro degli eventi quotidiani che si stanno diffondendo in tutto Israele. (Di Meir Margalit traduzione di Traduttori Pressenza)

Pressenza al Forum ICAN di Vienna: Una selezione di immagini dal Forum della Società Civile ICAN (Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari) di Vienna, per gentile concessione di ICAN Austria. (Di Pressenza Budapest)

La barriera di separazione israeliana anche detta “il muro della vergogna” o “muro dell’apartheid”

La barriera di separazione israeliana anche detta “il muro della vergogna” o “muro dell’apartheid”

Muri di ieri e di oggi, prima parte: Il 9 novembre di 25 anni fa cadeva il muro di Berlino, l’emblema della separazione tra Est ed Ovest. Con la sua caduta, l’Europa ha iniziato un percorso verso l’unificazione, fatto di parole di libertà, democrazia e pace. Tuttavia, oggi, 25 anni dopo la caduta di quel muro che divideva l’Europa a metà, sono ancora molte le barriere che continuano a dividere popolazioni e culture diverse. (Di Redazione Italia)

Muri di ieri e di oggi, seconda parte: Un viaggio fotografico attraverso quei muri che ancora oggi, alla fine del 2014, dividono popolazioni e culture diverse. Muri e barriere che in un mondo sempre più globalizzato ancora esistono e resistono. (Di Redazione Italia)

Hong Kong: la rivoluzione degli ombrelli continua da 50 giorni: Dalla redazione di Pressenza Hong Kong le foto che dimostrano il carattere nonviolento delle manifestazioni soprannominate “La rivoluzione degli ombrelli”. Un po’ per ripararsi dal lancio di lacrimogeni e un po’ per proteggersi dal caldo soffocante, gli studenti che protestano a Hong Kong utilizzano degli ombrelli. (Di Tony Henderson)

Il primo giorno del XIV Vertice dei Premi Nobel per la Pace a Roma: Tutte le foto della prima giornata del Summit di Roma. Alla prima giornata hanno partecipato, oltre a Sua Santità il Dalai Lama, Mairead Maguire, impegnata nella risoluzione nonviolenta del conflitto etno-politico in Irlanda del Nord e Nobel per la Pace 1976, Leymah Gbowee, attivista liberiana e Premio Nobel per la Pace nel 2011, Jody Williams, insignita del Nobel per la Pace 1997 per il suo impegno nel bando delle mine antiuomo, Tawakkol Karman, Nobel per la Pace 2011. (Di Redazione Italia. Foto di Dario Lo Scalzo e Domenico Musella)

Seconda giornata al Summit: tutte le foto: Numerosi e importanti gli argomenti affrontati nella seconda giornata del XIV Summit dei Nobel per la Pace di Roma: come fermare la violenza sessuale e di genere, come riconciliare le comunità in conflitto e come prevenire le guerre. Ad alleggerire il clima come sempre l’arguzia e l’attiva serenità del Dalai Lama, presente anche oggi all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Ecco tutte le foto della Redazione di Pressenza al Summit. (Di Redazione Italia. Foto di Dario Lo Scalzo)

Si chiude il Summit dei Nobel per la Pace. La nostra galleria fotografica: Molti dei temi affrontati oggi, dalla denuncia delle enormi spese militari e delle drammatiche conseguenze del cambiamento climatico all’importanza del ruolo delle donne, fino all’amore e alla compassione come alternativa all’arroganza del modello unico occidentale, riprendono discorsi già sentiti nei giorni precedenti. Ecco tutte le foto della giornata conlcusiva. (Di Redazione Italia. Foto di Dario Lo Scalzo)

Le nostre interviste

Foto di Irene Tuzi - Edifici danneggiati a Nahr el-Bared

Edifici danneggiati a Nahr el-Bared, campo profughi palestinese a nord di Tripoli, Libano. Foto di Irene Tuzi

Storie palestinesi: la saggia Lebdewah: Mi chiamo Lebdewah e sono nata a Zib, un villaggio tra Nahara e Akka, nel nord della Palestina. La vita lì era bellissima, avevamo la nostra terra, le nostre pecore e lavoravamo la terra e avevamo una vita semplice e bella. Sono arrivata in Libano dopo la Nakba, nel 1948. Avevo 15 anni ed ero incinta a quel tempo. (Di Irene Tuzi)

La forza creativa della nonviolenza: intervista ai registi di “Everyday Rebellion”: Ciò che ci ha più ispirato è stato il coraggio di tutti gli attivisti e la capacità di rimanere nonviolenti anche di fronte alla brutalità e alla violenza.  Tutti possono essere creativi e ideare dei metodi di protesta nonviolenta, ma quando ti trovi ad affrontare dei regimi oppressivi devi superare le tue paure e le tue debolezze per mantenerti disciplinato e non mollare. (Di Anna Polo)

Riccardo Noury: “Nel giro di pochi decenni la pena di morte sarà inconcepibile”: Nessuna religione o spiritualità moderna è espressamente a favore della pena di morte. Però nei testi sacri (penso sia alla Bibbia che al Corano) ci sono frasi, interpretabili nel contesto storico, che danno corda ai fanatici di ogni parte. Spesso la pena di morte è praticata (o quanto meno invocata) in paesi nei quali il sentimento religioso è molto forte. (Di Olivier Turquet)

Pace, disarmo, nonviolenza attiva. Intervista ad Alex Zanotelli: Oggi il linguaggio sulla pace è proprio ‘inquinato’. Si parla di ‘guerra umanitaria’, di ‘missioni di pace’, di guerre contro le dittature per esportare la nostra democrazia… È proprio la mistificazione della parola ‘pace’! Ormai la Bugia è diventata la Verità. La pace arriverà se ognuno si impegnerà ogni giorno a costruirla nella sua vita quotidiana. (Di Olivier Turquet)

Ruanda 1994-2014: un milione di motivi per ricordare: Nel 1994, in Ruanda, con un atto premeditato nell’arco di 100 giorni furono uccise oltre un milione di persone dalle milizie estremiste degli Hutu. Oltre il 20% della popolazione venne uccisa in un vero e proprio genocidio contro i Tutsi. Si è trattato di uno dei momenti più significativi per il continente africano e probabilmente uno dei maggiori crimini contro l’umanità del ventesimo secolo che ha avuto ed ha tuttora un’enorme eco a livello mondiale. (Di Dario Lo Scalzo)

Resistenza nonviolenta: intervista a Ercole Ongaro: Ogni azione di aiuto solidale a una delle persone in pericolo, ricercate, era un atto di coraggio, perché le ordinanze dell’occupante nazista e dei fascisti della RSI, rese note spesso con manifesti affissi ai muri, minacciavano arresti, denunce ai Tribunali militari, deportazioni nei lager, fucilazioni. E le minacce non rimasero tali, ebbero quasi sempre esecuzione. (Di Anna Polo)

Guillermo Sullings alla presentazione del suo libro in Italia - Foto di Pressenza

Guillermo Sullings alla presentazione del suo libro in Italia – Foto di Pressenza

Un buon momento per potenziare l’Economia Mista: intervista a Guillermo Sullings: Credo che sia necessario parlare in modo semplice perché le nostre proposte non sono destinate agli  economisti e ai politici complici del potere finanziario internazionale; possono anche capirci, infatti, ma non muoveranno un dito per cambiare le cose. Chi ci deve comprendere è la gente comune, sono quelli colpiti dal sistema, perché vedano che c’è una luce alla fine del tunnel. (Di Olivier Turquet. Traduzione di Anna Polo)

Egidia Beretta: “L’attivismo di mio figlio e la violenza del potere”: Si riusciva poco a parlare e Vittorio non aveva tempo per noi. In quei giorni della strage tutte le sue forze e le sue capacità erano dedicate a trasportare i feriti e i morti e nello scrivere. Molte volte, noi sapevamo che era ancora vivo solo dagli articoli che pubblicava su Il Manifesto. Le poche volte che siamo riusciti a comunicare per telefono, sentivamo il rumore delle bombe che cadevano, eppure ci tranquillizzava. (Di Laura Tussi)

L’anti-sionismo ebraico: intervista a Yakov Rabkin: L’impatto politico degli ebrei emigrati sulla politica israeliana può essere considerato minimo. È un grave errore, se non un delirio antisemita, considerare Israele quale rappresentante degli ebrei o del giudaismo. La miglior cosa che gli ebrei all’estero possono fare è di enfatizzare il fatto che Israele non agisce nel loro nome. Questo fatto è essenziale perché Israele deriva la propria legittimità proprio dalla pretesa di essere “lo stato ebraico”. (Di Milena Rampoldi)

Io sto con la sposa – Intervista a Gabriele Del Grande: Volevamo soprattutto parlare di persone, di un gruppo che regala ad altri un sogno, di un NOI mediterraneo in cui non ci sono distinzioni tra italiani ed immigrati. Non volevamo fare un film di denuncia, ma raccontare un’avventura liberatoria e ribelle, una reazione al dolore dei morti in mare e dare un messaggio positivo e universale che potesse raggiungere un pubblico nuovo e ampio. Volevamo mostrare come può essere bello un mondo senza frontiere e mi sembra che quest’operazione stia funzionando. (Di Anna Polo)

Intervista di ProMosaik a Olivier Turquet di Pressenza: Sono più di 40 anni che credo che il mondo vada cambiato. Alcuni della mia generazione hanno cambiato idea e pensano che non ci sia più nulla da fare. Io non la penso così. Questo è il primo principio: credo nel cambiamento e cerco il cambiamento; racconto il cambiamento. Nel corso della mia storia personale mi sono chiesto molto sui principi; alla fine credo che quello più importante, e da cui derivano tutti gli altri, sia la Regola d’Oro: “tratta gli altri come vorresti essere trattato”. (Di Milena Rampoldi)

Elezioni in Tunisia: il punto di vista di chi opera nel paese nel settore del microcredito: La maggior parte dei tunisini era molto contenta della “rivoluzione”, ma non era pronta né preparata a vivere il post primavera araba. La Tunisia era come quell’adolescente che lascia la casa dei genitori senza sapere veramente come si vive da soli. C’è stato molto disordine nell’amministrazione pubblica e tutto andava a rilento. Dopo quasi quattro anni, il paese è più maturo e ha imparato come gestire le cose più autonomamente. (Di Dario Lo Scalzo)

Buon 2015 di pace e nonviolenza!

Buon 2015 di pace e nonviolenza!

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