Con preoccupazione per quanto apparso in questi giorni sui social network, il sindaco di Buccinasco si è rivolto alla Prefettura per denunciare l’onda di razzismo e la nostalgia di anni segnati dalla massiccia presenza della criminalità organizzata.
Un incontro in Prefettura a Milano, un’ulteriore lettera al vice prefetto e i contatti costanti e quotidiani con le forze dell’ordine. Con preoccupazione il sindaco di Buccinasco Giambattista Maiorano sta seguendo la crescente ondata di razzismo diffusa nel territorio in particolare attraverso i social network.
“Non è in gioco la legittima esigenza di maggior sicurezza – scrive il primo cittadino al vice prefetto, dott.ssa Anna Pavone – è in gioco la tenuta sociale. Se da un lato è inconcepibile immaginare indulgenze nei confronti di chi commette reati, a qualunque etnia appartenga, dall’altro non è accettabile che la colpa di uno, a qualunque etnia appartenga, possa essere riverberata su tutti, per cui tutti sono ugualmente responsabili.
Negli ultimi giorni su facebook si sono diffuse discussioni molto discutibili con affermazioni e accuse gravi ai cittadini sinti del quartiere Terradeo, con il pretesto di alcuni fatti di cronaca come furti e danneggiamenti che si sono verificati nella nostra città. Episodi, come confermano le forze dell’ordine, che, seppur gravi e da non sottovalutare, sono comuni al territorio e non in numero crescente rispetto agli scorsi anni.
Non possiamo accettare certe derive xenofobe – continua il sindaco – e temiamo che i continui richiami su facebook non facciano che amplificare un disagio diffuso che, in modo irrazionale, per placarsi ha bisogno di identificare nei sinti un capro espiatorio, tanto da voler formare comitati e organizzare manifestazioni. Gravissime e inaccettabili, infine, i post e i commenti, tanti, troppi, di chi ricorda con nostalgia anni in cui la tranquillità di Buccinasco era assicurata dalla presenza dei boss della ‘ndrangheta: affermazioni pericolose, imperdonabili, che nel modo più assoluto rifiutiamo insieme ai cittadini responsabili della nostra comunità. Con preoccupazione abbiamo segnalato tutto alla Prefettura e ci auguriamo che l’attenzione sul nostro territorio sia alta prima che avvenga qualcosa di grave.
I buccinaschesi – conclude Maiorano – nel prendere coscienza di amare verità, hanno più volte dimostrato con i fatti la volontà di superare una disgraziata parentesi (e parrebbe talvolta voglia riaprirsi o addirittura non essersi mai chiusa) senza cancellarne la memoria che deve invece restare a monito per l’oggi e per il domani. Vogliamo vivere in una città capace di ragionare e riconoscersi nei valori di civile convivenza, desiderosa di darsi una connotazione identitaria rispettosa del pluralismo delle esperienze e che rifiuti la generalizzazione dei giudizi. Quindi chiedo a tutti di abbassare i toni.”