11 novembre 2014 – Il Parlamento europeo si è espresso sulla nuova legge sui bandi nazionali alla coltivazione di OGM. La Commissione Ambiente del Parlamento Ue ha emendato l’accordo raggiunto dai ministri lo scorso giugno che, secondo Greenpeace, presentava molte lacune e andava contro il precedente voto del Parlamento.
“Ci complimentiamo con il nuovo Parlamento europeo che cerca di assicurare ai cittadini un’agricoltura e un ambiente privi di OGM. I parlamentari hanno radicalmente migliorato il testo adottato dal Consiglio che era stato fortemente influenzato dalla linea pro OGM del governo britannico. Il voto di oggi fornisce agli Stati membri basi legali solide per bandire la coltivazione di OGM dai propri territori, rendendo difficile per l’industria biotech contrastare i bandi nazionali nei tribunali” dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia.
Il Parlamento Ue ha reintrodotto il diritto degli Stati Membri di vietare la coltivazione di OGM per ragioni di carattere ambientale, e ha limitato il ruolo centrale che i ministri Ue volevano concedere alle aziende biotech durante la predisposizione del bando. Il Parlamento, la Commissione e i governi dovranno ora iniziare i negoziati, al fine di finalizzare la nuova legge nelle prossime settimane.
“Ora il ruolo della presidenza italiana sarà decisivo per fare in modo che la proposta non venga annacquata e il testo non si trasformi in un cavallo di Troia durante le negoziazioni in sede di trilogo tra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento Ue”, commenta Ferrario.
Leggi il commento di Greenpeace all’accordo dei ministri Ue dell’ambiente di giugno 2014.
Leggi la Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 5 luglio 2011 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2001/18/CE per quanto concerne la possibilità per gli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di OGM sul loro territorio (COM(2010)0375 – C7-0178/2010 – 2010/0208(COD).