Juba, 6 novembre 2014. Il conflitto in corso nella parte settentrionale ed orientale del Sud Sudan ha distolto l’attenzione dalle problematiche sanitarie come l’epidemia di malaria che sta affliggendo la parte occidentale del Paese. Le distribuzioni di farmaci antimalarici in molti centri sanitari periferici del Paese sono state insufficienti e come conseguenza, Medici Senza Frontiere (MSF) ha registrato un aumento del numero di casi più severi.
Ogni anno con l’arrivo della stagione delle piogge, le zanzare proliferano nei bacini d’acqua stagnante e il numero dei casi di malaria aumenta. Quest’anno, l’epidemia è particolarmente diffusa nella zona occidentale del Paese. A causa delle precipitazioni insolitamente prolungate e forti e la carenza delle terapie in alcuni centri periferici del Paese, molte persone hanno dovuto affrontare lunghe ore o interi giorni di viaggio in gravi condizioni di salute per raggiungere ed essere curati nelle strutture sanitarie di MSF.
Dall’inizio dell’anno le strutture sanitarie di MSF hanno curato circa 60.000 pazienti ad Aweil e Pamat, nello Stato del Nord Bahr el Ghazal, a Gogrial, nello Stato del Warrap, Yambio nell’Equatoria Occidentale, e ad Agok nel territorio di Abyei. Oltre il 10% dei pazienti sono stati ricoverati in ospedale. Questo dato risulta essere più del triplo rispetto al numero di pazienti visitati durante lo stesso periodo lo scorso anno.
“MSF non può soddisfare tutte le necessità negli Stati del Nord Bahr el Ghazal, Warrap, Equatoria Occidentale e nel territorio di Abyei ”, ha dichiarato Renee Madrolle, coordinatore del progetto di MSF ad Aweil. ” Devono essere coinvolti più attori sanitari internazionali oltre al Ministero della Salute per fornire l’accesso alla popolazione del trattamento antimalarico”.
Le organizzazioni partner del Ministero della Salute sono stati inefficienti nel distribuire i farmaci e i test per la diagnosi rapida della malattia a causa del conflitto in corso e i problemi strutturali nella catena di fornitura. Questi problemi di approvvigionamento hanno avuto due importanti conseguenze sul sistema sanitario. In primo luogo, in termini di tempestività nella distribuzione: i farmaci a Juba non potevano essere consegnati ad inizio della stagione delle piogge, proprio quando il primo picco di casi di malaria si è verificato, tra fine maggio e inizio giugno 2014. In secondo luogo, non c’erano abbastanza farmaci disponibili per la distribuzione completa nei centri sanitari periferici e solo alcuni li hanno ricevuti. La conseguenza è che in vaste zone colpite dalla malaria la popolazione non ha accesso alle cure.
Per cercare di dare una risposta a questi bisogni, MSF ha fornito con urgenza farmaci antimalarici e test rapidi supplementari per la diagnosi della malaria nella maggior parte dei progetti di MSF nel Sud Sudan occidentale, affetto dall’epidemia. Nel centro di salute a Gogrial, MSF ha istituito un centro dedicato alla cura della malaria per far fronte alla grande quantità di pazienti.
Nel mese di giugno, MSF ha aperto anche le attività nel reparto ambulatoriale dell’ospedale di Aweil per identificare nuove infezioni e fornire la cura. I casi più gravi vengono ricoverati in una specifica unità di trattamento composta da 35 posti letto allestita a luglio da MSF all’interno dell’ospedale. Al momento la capacità dell’ospedale è insufficiente.
Nel mese di settembre, il 71% dei casi nel reparto pediatrico dell’ospedale di Aweil erano malaria. MSF inoltre organizza regolarmente cliniche mobili nelle zone più remote per ridurre il numero di casi gravi che giungono in ospedale a causa di un ritardo nel trattamento della malattia. Durante il mese di settembre, MSF ha curato più di 10.000 casi di malaria nella parte occidentale del Paese.
“Alcuni pazienti muoiono quando avrebbero potuto essere salvati facilmente se solo avessero avuto prima l’accesso alle cure”, ha dichiarato Renee Madrolle, coordinatore del progetto di MSF nell’ospedale statale di Aweil, l’ospedale di riferimento dello Stato del Nord Bahr el Ghazal. “La malaria è la prima causa di mortalità ad Aweil durante la stagione delle piogge e i bambini sono i più colpiti”.
MSF al momento segue 25 progetti in 9 dei 10 Stati del Sud Sudan. Con l’aiuto di 3.300 operatori nazionali e 350 internazionali, MSF porta avanti la sua missione.