Foto Al-Jazeera
Un attacco suicida vicino al confine tra Pakistan e India ha ucciso domenica almeno 55 persone e ne ha ferite 150, tra cui donne e bambini. L’esplosione ha avuto luogo presso il valico di frontiera di Wagah nei pressi di Lahore ed è accaduto al termine di una cerimonia di militare che viene compiuta tutti i giorni dagli eserciti di entrambi i Paesi. Al momento dell’esplosione le persone che avevano partecipato all’evento stavano tornando alle loro auto.
Secondo quanto riportato da Al-Jazeera, il direttore generale dei Punjab Rangers (forze paramilitari responsabili della sicurezza del valico di Wagah), Tahir Khan, ha dichiarato che l’attentatore ha sistemato gli esplosivi ad un posto di blocco al di fuori dell’area della parata, a circa 500 metri dal confine attuale. Khan ha aggiunto che è stato un bene che i Rangers siano stati in grado di fermare l’attentatore al posto di blocco. Questi, avrebbe tentato di entrare nella zona della sfilata vera e propria, dove erano sedute decine di persone. Sembra che quando l’uomo si è reso conto dei severi controlli di sicurezza per accedere alla parata, ha deciso di far esplodere la carica dalla distanza da cui si trovava.
Ci sono state ammissioni di responsabilità contrastanti dell’attacco, da almeno tre gruppi diversi, inclusa la fazione separatista del TTP, la Jamaat-ur-Ahrar, che si è assunta la responsabilità della violenza dichiarando su Twitter: “Continueremo con attacchi di questo genere in futuro”. Altri gruppi sostengono di essere i responsabili di questo attacco, ma sembra siano affermazioni prive di fondamento.
Tutti i gruppi hanno dichiarato che l’attacco è stato effettuato a causa delle attività dell’esercito nel Waziristan, dove i raid aerei stanno prendendo di mira i gruppi armati che usano la zona come loro base.
I due Paesi vicini hanno avuto rapporti difficili dopo l’indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1947, combattendo tre guerre piene, due sul territorio himalayano del Kashmir. L’attacco di domenica va letto nel contesto di queste tensioni dopo la ripresa dei bombardamenti transfrontalieri lungo la frontiera contesa del Kashmir.
Il governo indiano ha chiesto che la cerimonia militare, che si ripete ogni giorno a Wagah, venga sospesa per almeno tre giorni.