Al termine di lunghe discussioni e riflessioni, domenica 9 novembre, alcuni rappresentanti della società civile burkinabè ed altri dell’opposizione hanno elaborato e redatto all’unanimità un piano d’azione atto a garantire una transizione allo stato di diritto dopo che. lo scorso ottobre, le forze armate hanno ripreso il potere con la caduta di Blaise Compaoré. E’ stato messo a punto una “Charte de la transition”, un documento che definisce e stabilisce le prerogative, i criteri, gli organi e gli attori della fase di transizione per la quale si prevede la nomina di un presidente proveniente dalla società civile, la composizione di un governo di 25 ministri e di un’assemblea di transizione composta da 90 deputati. (fonte France 24)
Si tratta di un accordo che verrà presentato nei prossimi giorni sia alle forze armate guidate dal luogotenente-colonnello Isaac Zida che al predisente mauritano Mohamed Ould Abdel Aziz che dirige l’Unione Africana che, nelle scorse settimane, aveva dato al paese un ultimatum affinchè, entro 15 giorni, si garantisse un passaggio dei poteri dalle forze armate alla società civile.
Sembra una prima tappa importante nel processo di gestione post crisi politica del Burkina Faso che certamente avrà di fronte delle giornate ancora più difficili tanto per l’apertura al dialogo con l’attuale potere militare che, successivamente, al momento in cui si dovranno decidere e designare concretamente le persone che dovranno ricoprire le cariche istituzionali proposte nella Charte de la transition.