Consegnati stamane a Villa Torlonia a Roma i riconoscimenti per i vincitori del Premio della Nonviolenza. Quale miglior contributo all’immagine della forza della nonviolenza che l’allegria dei giovani della scuola primaria Anna Magnani di Roma, che stamane hanno riempito la sala della ludoteca di Technotown a Villa Torlonia? Intervistati, hanno lanciato belle frasi su cosa è per loro la Nonviolenza: “La nonviolenza è un arcobaleno colorato”, “La nonviolenza è un mare calmo”. A questo coro di giovani voci si sono uniti gli studenti della scuola secondaria di primo grado Enrico Fermi, venuti da Macerata per ritirare il Premio come vincitori della categoria “Action Scuole”; i ragazzi hanno presentato un video che a partire dalla figura greca di Antigone sviluppa il tema della violenza sulle donne.
Le organizzazioni internazionali promotrici “Mondo senza Guerre e senza Violenza” e Greenpeace hanno scelto anche quest’anno per la terza edizione del Premio il 2 ottobre, Giornata Internazionale della Nonviolenza e anniversario della nascita del Mahatma Gandhi.
Valeria Baglio, Presidente della Commissione Scuola, è intervenuta a nome di Roma Capitale ribadendo la disponibilità del suo ufficio a coinvolgere fin da ora le scuole di Roma per l’edizione del prossimo anno.
Sono state consegnate anche le targhe a Nilo Durbiano,Sindaco di Venaus e al Dottor Enrico Teta, responsabile del Servizio Dipendenze Area Penale dell’ASL TO2, che gestisce la Comunità Arcobaleno che opera presso la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, quali rappresentanti del progetto vincitore della sezione “Action” per la piantumazione nelle loro realtà del kaki di Nagasaki.
Non tutti sanno che un’unica forma di vita è sopravvissuta all’atrocità prodotta dalla bomba atomica nella città giapponese, una pianta di Kaki. I semi di quella pianta hanno costituito un simbolo di speranza e per iniziativa della città nipponica e di alcune associazioni di tutto il pianeta hanno fatto nascere nuove piante, che vengono “adottate” in luoghi significativi a testimonianza nonviolenta di speranza verso la vita. Venaus, teatro della ribellione della popolazione della Val di Susa, a volte con infiltrazioni violente, alla costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione, creerà per iniziativa dell’amministrazione comunale un Anfiteatro della Pace nel luogo degli scontri.
È stata premiata poi la foto di Stefania Daneluzzo “AMAilMONDO AMAlaVITA”, anche questa un’immagine di speranza rivolta alla costruzione di un futuro di Pace e Amore.
“La consegna del Premio della Nonviolenza – ha dichiarato un membro del Comitato promotore – è anche questa volta un momento di sintesi delle azioni di un anno e un lancio per i progetti dell’anno prossimo. L’auspicio è che si moltiplichino i progetti di formazione alla nonviolenza nelle scuole, per far sì che l’azione nonviolenta costituisca la base indispensabile per una nuova società più giusta e proiettata verso una Nazione Umana Universale, che approfitti della ricchezza delle diversità”.