A seguito dell’incontro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sull’accesso e il finanziamento dei vaccini per l’Ebola, che si è svolto ieri, Medici Senza Frontiere (MSF) chiede che siano realizzati tempestivamente i piani per fornire vaccini e trattamenti agli operatori impegnati in prima linea contro il virus. Servono subito investimenti e incentivi significativi per accelerare questo processo.
“L’OMS ha affermato che le persone che stanno combattendo l’epidemia saranno tra le prime a testare i vaccini e i trattamenti contro l’Ebola: è esattamente il messaggio che volevamo sentire”, dichiara Bertrand Draguez, direttore medico di MSF. “Ora è necessaria un’azione urgente per veder realizzate quelle promesse in Africa occidentale nel più breve tempo possibile. A quest’azione deve seguire la distribuzione massiccia dei vaccini alla popolazione, non appena la loro efficacia sarà stata provata.”
“È fondamentale che il personale dei sistemi sanitari locali, delle organizzazioni umanitarie e presso le comunità, impegnati nella risposta all’epidemia e nel garantire cure mediche di base, siano protetti”, aggiunge Bertrand Draguez. “Quasi ovunque le risorse sono al limite; stiamo dando il massimo ma è estremamente difficile curare le persone e sostenere l’emergenza senza alcuna rete di sicurezza. Trattamenti e vaccini sicuri ed efficaci potrebbero offrire proprio questo”.
Il personale che dovrebbe avere la priorità nel testare i vaccini include gli operatori sanitari, gli operatori presso le comunità e tutte le persone che supportano la risposta all’epidemia, come gli addetti all’igiene, gli autisti delle ambulanze, i promotori della salute, le persone che tracciano i contatti e gli addetti ai funerali. Anche il personale medico che non si occupa direttamente di Ebola ma fornisce cure per altre malattie dovrebbe ricevere i nuovi vaccini in via prioritaria.
Sebbene i vaccini per l’Ebola fossero il tema principale dell’incontro dell’OMS, anche i nuovi trattamenti e gli strumenti diagnostici per la malattia sono necessari e urgenti per far sì che le persone coinvolte nella lotta all’Ebola possano lavorare in modo efficace ed efficiente.
“È cruciale anche la rapidità con cui vengono sviluppati e diffusi trattamenti sicuri ed efficaci”, continua Draguez. “Oggi, i medici e gli infermieri che lavorano contro l’Ebola sono sempre più frustrati perché non hanno cure da offrire per una malattia che uccide fino all’80% dei loro pazienti”.
L’aumento del tasso di sopravvivenza che i trattamenti porterebbero potrebbe ridurre il numero di nuovi contagi mentre sempre più persone chiedono aiuto. Nel frattempo, strumenti di diagnosi più sicuri e veloci consentiranno un più rapido screening dei pazienti permettendo di migliorare la gestione di chi ha urgente bisogno di cure, anche vitali, per altre tipologie di malattie.
La riunione presso l’OMS a Ginevra, presieduta dal direttore generale Margaret Chan, ha riunito rappresentanti di alto livello dei governi, dell’industria, dei donatori, dei ricercatori medici e delle organizzazioni di soccorso. Tra gli argomenti trattati, la progettazione, l’implementazione, i canali di regolamentazione, il finanziamento e gli incentivi per i nuovi vaccini. MSF, che era presente alla riunione, questa settimana ha dimesso il suo millesimo paziente sopravvissuto alla malattia. Essendo stata la prima organizzazione a rispondere all’epidemia in Africa occidentale, fin da marzo 2014, MSF ha deplorato la mancanza di decisioni concrete nel corso dell’incontro e ha avvertito i delegati che non potranno sottrarsi alle loro responsabilità. Vaccini e trattamenti che potrebbero rappresentare il punto di svolta in questa epidemia sono assolutamente necessari, ma le promesse fatte sul dispiegamento di risorse – fondamentali in questa fase – ancora tardano a concretizzarsi.
“Questa epidemia è totalmente imprevedibile: non sappiamo quando finirà, non sappiamo se colpirà nuove zone, non sappiamo se scoppieranno altri focolai. Per questo vaccini e trattamenti sono fondamentali per arginarla e garantire di poter prevenire o controllare i futuri focolai”, spiega Manica Balasegaram, direttore esecutivo della Campagna di MSF per l’Accesso ai Farmaci. “I governi e l’industria devono svolgere un ruolo chiave; l’industria deve assumersi dei rischi, mentre i governi devono sostenerla attraverso incentivi e riduzione al minimo di tali rischi”.
I donatori devono immediatamente mobilitare le risorse necessarie per tutti i vaccini di nuova generazione, per i farmaci e la diagnostica, i test clinici e il post sperimentazione. I dati scientifici generati per ciascun prodotto clinicamente testato dovrebbero essere resi pubblici in tempo reale, e dovrebbe essere creata una banca di raccolta dei campioni per facilitare la ricerca open source. Ma il fatto che ad oggi non abbiamo ancora farmaci specifici per l’Ebola dimostra la mancanza di investimenti e incentivi sufficienti per il loro sviluppo, una questione fondamentale che deve essere affrontata con urgenza.
“Governi e donatori devono agire di concerto per fornire incentivi adeguati che diano all’industria un motivo per sviluppare questi strumenti fondamentali per la lotta all’Ebola”, conclude Manica Balasegaram. “Abbiamo bisogno di ricercatori e sviluppatori che conducano studi clinici, ma contemporaneamente è necessario preparare la macchina per la produzione dei vaccini che risulteranno efficaci. Sappiamo quanto sia oneroso, per questo governi e donatori devono contribuire a minimizzare i rischi finanziari, mentre bisogna fare il possibile affinché il percorso di regolamentazione per avere vaccini e trattamenti sicuri ed efficaci in Africa occidentale sia quanto mai rapido”.