La Regione Lombardia privilegia la scuola privata e discrimina la scuola pubblica. Alla prima vanno ogni anno decine di milioni di euro di denaro pubblico e alla seconda soltanto le briciole, peraltro sempre più esigue. Ma questo lo sanno ormai quasi tutti, così come anche i più testardi hanno dovuto prendere atto che nulla è cambiato con il passaggio dal ciellino Formigoni al leghista Maroni.
Però fuori dal palazzo qualcosa ha iniziato a cambiare, poiché sempre più cittadini considerano questo stato delle cose per quello che effettivamente è: uno scandalo puro e semplice. E così ad aprile è arrivato anche il primo ricorso al Tar vinto da due genitori della scuola pubblica e di conseguenza a Milano è stata promossa una sorta di class action, proposta e coordinata dall’Associazione NonUnoDiMeno, con il sostegno della Flc Cgil. Ne abbiamo parlato approfonditamente nel nostro articolo di inizio luglio. Rileggetelo per sapere cosa dice esattamente la sentenza e il ricorso.
Ebbene, l’invito a chiedere in massa il rimborso a Regione Lombardia è stato un indubbio successo, a riconferma che qualcosa sta cambiando. Nonostante il periodo estivo, si sono recati agli sportelli quasi 2.500 genitori a Milano e un migliaio in provincia. Ma, com’era ampiamente prevedibile, non basta firmare una richiesta a Regione Lombardia perché si ottenga un risultato. Infatti, il 15 luglio scorso l’assessorato regionale competente, amministrato da quella Valentina Aprea che nel 2008 aveva dato il suo nome alla famosa proposta di legge che intendeva privatizzare gli istituti scolastici (e che ora la buona scuola di Renzi intende risuscitare), ha chiarito formalmente che non intende pagare nulla, poiché la sentenza del Tar vale solo per chi ha fatto e vinto il ricorso e per nessun altro (vedi comunicato originale Rimborsi dote scuola 2013/2014 a seguito sentenza TAR).
E quindi, eccoci alla fase due, cioè alla class action vera e propria. Infatti, giovedì 18 settembre riapriranno gli sportelli presso la Camera del Lavoro di Milano, ma questa volta saranno due: uno per continuare a raccogliere le richieste di rimborso alla Regione e l’altro per promuovere il formale ricorso al Tar a fronte del diniego della Regione di corrispondere il rimborso.
Gli sportelli funzioneranno nei seguenti orari: da lunedì e giovedì, dalle ore 16.00 alle 19.00, presso la Camera del Lavoro in Corso Porta Vittoria 43, a Milano.
Ricordate però che per poter partecipare a questa ricorso dovete essere genitori di studenti della scuola pubblica che abbiano ottenuto il contributo regionale per il “sostegno al reddito” per l’anno scolastico 2013/2014.
Informazioni, materiali e contatti potete trovarli sul sito degli organizzatori della class action: NonUnoDiMeno.