Dal 26 al 28 settembre, una missione di Amnesty International Francia, Germania e Italia visiterà la Sicilia per incontrare istituzioni, associazioni e cittadini italiani e stranieri e rinnovare la richiesta all’Unione europea di dare priorità alla ricerca e al soccorso in mare, come finora fatto dall’operazione Mare nostrum avviata dall’Italia all’indomani dei tragici naufragi dell’ottobre 2013 al largo di Lampedusa.
Nonostante gli sforzi dell’Italia, solo nel 2014 sono state oltre 2500 le persone morte o disperse nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere la frontiera europea, in larga parte fuggendo da guerre, persecuzioni e altre gravi violazioni dei diritti umani.
Prima della partenza la delegazione, guidata da direttori e alti funzionari di Amnesty International Francia, Germania e Italia, ha visitato il quartier generale dell’Operazione Mare Nostrum a Roma, incontrando il Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Filippo Maria Foffi.
In Sicilia, la delegazione si recherà in alcuni importanti centri dell’isola al fine di toccare con mano le criticità di un fenomeno in costante aumento e salire a bordo, ad Augusta, delle navi utilizzate per l’operazione Mare nostrum.
Nel corso della missione, la delegazione di Amnesty International incontrerà Giusto Catania, assessore alla Partecipazione e alla Migrazione del Comune di Palermo, nonché Giusi Nicolini, sindaco di Lampedusa e Giuseppe Cannarile, Comandante della Capitaneria di porto dell’isola.
Attività di sensibilizzazione in piazza e nelle scuole si svolgeranno ad Agrigento per tutta la giornata di sabato 27 settembre.
La missione si svolge nell’ambito della campagna europea di Amnesty International Sos Europa, che chiede alle istituzioni europee di rafforzare le operazioni di ricerca e soccorso nei mari Mediterraneo ed Egeo, assicurare percorsi sicuri e legali per raggiungere l’Europa a coloro che fuggono da conflitti e persecuzioni, garantire a ogni rifugiato l’accesso alla protezione internazionale una volta raggiunti i confini dell’Unione europea e porre fine a ogni forma di cooperazione finalizzata a limitare i flussi migratori con i paesi che violano i diritti umani.