Sette anni fa, l’Assemblea Generale dell’ONU ha dichiarato il 2 ottobre, Giornata Mondiale della Nonviolenza, in ricordo della nascita del Mahatma Gandhi e ha invitato a celebrare questa ricorrenza.
La Comunità per lo Sviluppo Umano lo ha incluso nel suo calendario mondiale stimolando la sua realizzazione.
La Comunità per lo Sviluppo Umano, organismo culturale del Movimento Umanista, grazie a migliaia di volontari attivi, lavora da cinquant’anni con l’obiettivo di installare una Cultura di Pace e Nonviolenza nel mondo. Una cultura e una nuova coscienza che ripudi la violenza, ponga l’essere umano come valore centrale e utilizzi la Nonviolenza come metodologia d’azione.
Sappiamo che la situazione mondiale è molto critica. La povertà in molte regioni, la profonda crisi finanziaria mondiale, lo scontro tra culture, la violenza e la discriminazione contaminano la vita dei popoli. I conflitti armati in Ucraina, Israele, Palestina; la minaccia dello Stato Islamico e la conseguente risposta degli Stati Uniti e dell’Europa disegnano un quadro mondiale allarmante e la minaccia nucleare è la massima urgenza del momento.
Questa è una situazione molto complessa. L’irresponsabilità delle potenze nucleari, la follia di gruppi violenti e il rischio di un incidente possono causare un conflitto distruttivo. Viviamo il fallimento di un sistema il cui valore centrale è il denaro e la cui metodologia d’azione è la violenza.
Per evitare la catastrofe atomica che sembra minacciare il mondo in un futuro più o meno immediato, dobbiamo lavorare oggi stesso superando la violenza sociale e personale e nello stesso tempo ESIGENDO:
– Il disarmo nucleare mondiale;
– Il ritiro immediato delle truppe d’invasione dai territori occupati;
– La riduzione progressiva e proporzionale di tutte le armi di distruzione di massa;
– La firma di trattati di non aggressione tra paesi;
– La rinuncia dei governi a utilizzare la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti.
E’ urgente creare una coscienza di Pace e Disarmo. Risvegliare la coscienza della Nonviolenza di fronte a tutte le forme di violenza – fisica, economica, razziale, religiosa, psicologica e di genere. Auspichiamo che questa nuova sensibilità si instauri e influenzi le strutture sociali aprendo il cammino alla futura Nazione Umana Universale.
Ci appelliamo alle Nazioni Unite e ai suoi Stati membri affinché prendano provvedimenti e promuovano il riconoscimento della diversità etnica, culturale e religiosa all’interno degli Stati. Il nostro destino è un destino comune. Il principio morale di un mondo nonviolento è: ”Tratta gli altri come vuoi essere trattato”.
Dicono che non c’è soluzione alla violenza, che non si possono risolvere i conflitti né le guerre, che non sembra esserci una fine ai soprusi e allo sfruttamento umano. E hanno ragione! La violenza non potrà mai finire con l’uso della violenza. Non c’è, né ci sarà nessuna pace fino a quando, per far cessare la Violenza, si utilizzerà la Violenza.
Solamente la Nonviolenza è capace di spegnere il ‘fuoco’ di una violenza impazzita. Solo la Nonviolenza può ‘riaccendere’ la fede interna necessaria a porre fine alla violenza. Solamente la Nonviolenza è capace d’inondare di Pace, di speranza e di fede un essere umano devastato da guerre, fame, ingiustizie, epidemie e iniquità.
E’ possibile porre fine alla Violenza? Certo! Con la Nonviolenza!
Come si mette in pratica la Nonviolenza? Qual è la sua metodologia?
La Nonviolenza invita tutti a:
- Rifiutare e “fare il vuoto” di fronte alle diverse forme di discriminazione e di violenza;
- Non collaborare con le pratiche violente;
- Denunciare tutti gli episodi di violenza e di discriminazione;
- Applicare la disobbedienza civile di fronte alla violenza istituzionalizzata;
- Partecipare all’organizzazione e alla mobilitazione sociale nonviolenta, volontaria e solidale;
- Appoggiare in modo deciso tutto ciò che favorisce la Nonviolenza Attiva;
- Superare le radici della violenza in se stessi;
- Sviluppare le virtù personali e le migliori e più profonde aspirazioni umane.
Dando impulso alla “Carta per un mondo senza violenza” proposta dai Premi Nobel per la Pace nel 2009, ci accompagnano in questa Giornata Mondiale della Nonviolenza, due grandi anime che lottarono contro la discriminazione e l’ingiustizia: Mahatma Gandhi e Martin Luther King. Anche loro conobbero il fallimento, ma non cedettero nelle loro intenzioni.
Perché la Nonviolenza è molto più che una metodologia. La Nonviolenza ha in sé un profondo significato spirituale, un valore capace di unire le azioni sociali e personali con le più profonde e importanti intenzioni e aspirazioni dell’essere umano. Spiritualità e Nonviolenza sono inseparabili e quando si lascia da parte una delle due perdono il loro profondo significato trasformatore.
Ringraziamo tutti gli uomini e le donne coraggiose che lottano quotidianamente contro la violenza e ringraziamo Silo (Mario Rodriguez Cobos), nostra Guida, fondatore dell’Umanesimo Universalista, riprendendo le sue parole:
“Vale la pena che questo Messaggio e questo Umanesimo Universalista si rafforzi. Vale la pena che le persone giovani ingrossino come un fiume questa Forza Morale come una variabile della storia…che la sua portata sia incontenibile e si ascolti il suo rumore in tutte le lingue della Terra. Allora le nuove generazioni inizieranno a insegnare agli adulti con un nuovo affetto e una nuova comprensione”.
La Comunità per lo Sviluppo Umano