foto: Telam
Una grande festa durante la notte e finalmente allegria nella Sriscia di Gaza nel primo giorno della tregua: nessun raid israeliano, nessuno sparo verso Israele. L’accordo raggiunto grazie alla mediazione egiziana sembra unzionare anche se le parti dovranno tornare al tavolo delle trattative per completare numerosi dettagli e questioni insolute.
50 giorni di guerra , 2.143 morti pakestinesi e 69 israeliani (questi ultimi praticamente tutti militari).
Aperti i valichi con l’Egitto per far passare aiuti umanitari e materile per la ricostruzione e allargati i diritti di pesca entro sei miglia nautiche sono alcuni dei provvedimenti immediati oggetto del negoziato.
Tra gli abitanti di Gaza, oltre a reazioni di giubilo ci sono anche reazioni di preoccupazione e scetticismo. Sul lato israeliano corrono voci di profondi contrasti nel governo sull’opportunità di firmare la tregua e di tornare al tavolo dei negoziati. Positive ma prudenti le reazioni del mondo politico internazionale, sintetizzate dalla dichiarazione della portavoce del Dipartimeno di Stato Statunitense, Jen Psaki “un’opportunità, più che una certezza”.