Ouagadougou (foto Wikipedia)
Riuniti da 48 ore a Ouagadougou per colloqui preliminari, i sei movimenti politico-militari del Nord del Mali non hanno ancora raggiunto una posizione consensuale sulla futura gestione dell’Azawad. Le discussioni in corso nella capitale del Burkina Faso si svolgono a pochi giorni dall’attesa apertura di un secondo round negoziale ad Algeri, il 1° settembre, tra i gruppi del Nord e il governo maliano. Il primo round si è svolto lo scorso luglio.
L’obiettivo dei colloqui di Ouagadougou è quello di arrivare alla firma di un “protocollo d’intesa” tra i sei movimenti prima di andare ad Algeri. Dall’inizio del processo di pace, i tre gruppi “storici” – Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla), Alto consiglio per l’unità dell’Azawad (Hcua) e il Movimento arabo dell’Azawad (Maa) – vengono accusati di voler escludere dai negoziati altre tre formazioni – Coalizione del popolo per l’Azawad (Cpa), Movimento arabo dell’Azawad dissidente (Maa) e Coordinamento dei Movimenti e fronti patriottici di resistenza (Cm-Fpr) – considerate “troppo vicine” a Bamako.
“Vogliamo armonizzare le nostri posizioni su alcuni punti prima di incontrare il governo” ha detto Mohamed Ag Assaleh, presidente del Cpa. In linea di massima i sei gruppi concordano sul fatto che uno statuto speciale dovrà essere concesso all’Azawad, per ottenere un’ampia autonomia nella gestione economica, amministrativa e culturale della vasta regione desertica.
L’Azawad è stato il teatro di un conflitto armato, cominciato nel gennaio 2012 e concluso dopo 18 mesi, in seguito all’intervento militare della Francia e al dispiegamento di caschi blu. In passato ci sono già stati diversi colloqui tra le parti, mediati dal Burkina Faso, ma quelli di Algeri rappresentano il primo confronto formale e inclusivo dalle elezioni presidenziali della scorsa estate e dalla firma dell’accordo preliminare siglato a Ouagadougou nel giugno 2013.