L’annuncio nell’ambito della presentazione del Rapporto Annuo 2013 che si è tenuto ieri alla Camera dei Deputati
(Roma – 10 luglio 2014). Nel 2013,30 gli studenti internazionali, 500 le candidature, 150 le Rondini d’Oro, i giovani che hanno terminato il percorso di formazione nello Studentato, oltre 5mila gli studenti in visita di istruzione alla Cittadella. Questi alcuni numeri del Rapporto Annuo 2013 di Rondine, presentato a ieri a Roma, presso la Camera dei Deputati, nella Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari gremita di amici e sostenitori dell’associazione, alla presenza di autorità istituzionali civili e religiose, esponenti del mondo della cultura, della politica e dell’informazione. Un bilancio dell’anno trascorso che già guarda al futuro con nuovi interessanti progetti e opportunità tra cui quella della partecipazione al Semestre europeo di presidenza italiana che vedrà una delegazione di Rondine l’ 11 e il 17 novembre prossimi al Parlamento europeo per presentare la propria attività su invito dell’europarlamentare David Sassoli. Simbolicamente la rondine rossa della Cittadella si affianca a quella tricolore, logo ufficiale del Semestre italiano.
La presentazione del Rapporto Annuo è stato aperto dalla vicepresidente della Camera, Marina Sereni che ha portato i saluti iniziali ricordando i drammatici eventi che in questi giorni si stanno verificando in Medio Oriente ma anche i numerosi conflitti dimenticati di tutto il mondo e sottolinenando la “scarsità degli strumenti a disposizione dalla comunità internazionale per intervenire per la pace”. “C’è bisogno di far rinascere la speranza e la fiducia soprattutto nelle giovani generazioni che hanno conosciuto solo i fallimenti del processo di pace. A Rondine – continua la vicepresidente – ho potuto vedere di persona la qualità del lavoro educativo che viene svolto, un lavoro di semina. C’è bisogno di questo seme, di questa capacità di vivere insieme e accettarsi. Anche la politica – ha concluso Marina Sereni – deve accorgersi di queste esperienze perché ha bisogno di questa testimonianza per poter cambiare lo stato delle cose”.
“Sono quindici anni che porto in giro il vangelo di Rondine, la sua buona notizia” Non poteva mancare il saluto di S.Em. il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, vicepresidente della Cei e “grande amico dell’associazione di cui è stato un po’ il padre spirituale nei suoi anni di vescovo di Arezzo” come ha ricordato il giornalista Giampiero Gramaglia che ha presieduto il tavolo dei relatori. Bassetti ha ricordato due grandi fatti storici che caratterizzano questo anno per l’Italia: il Semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione Europea e l’anniversario dei cento anni dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale. L’Europa come “insieme di valori, cultura, spiritualità al cui interno l’impegno per la difesa della dignità umana e della pace assumono grandissimo valore” soprattutto alla luce di questo “drammatico anniversario” dell’evento definito da Benedetto XV “il suicidio dell’Europa civile”. Un anniversario che tuttavia“potrebbe rappresentare il momento giusto per riprendere il filo di una discussione pacata che sappia parlare dei differenti legami culturali, laici e religiosi che lo tengono unito”. Per far sì che “l’Europa diventi la casa di tutti”.
Molti i rappresentanti istituzionali che hanno inoltre inviato il loro saluto e sostegno pur non potendo essere presenti all’ormai consueto appuntamento romano di Rondine. S.Em il cardinal Pietro Parolin, ha espresso il suo “sostegno pieno, cordiale e convinto all’azione della pace di Rondine”. Il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha tenuto a far “pervenire i migliori auguri di buon lavoro e i più cordiali saluti da estendere ai collaboratori ed ai partecipanti tutti”.
“Spiacente per non poter essere presente a causa di sopraggiunti inderogabili impegni” anche il ministro all’Ambiente Luca Galletti ha tenuto a inviare un messaggio di sostegno: “Da anni ormai Rondine Cittadella della Pace rappresenta un punto di riferimento fondamentale nella costruzione di percorsi di dialogo e confronto tra culture diverse. Lo fa attraverso un lavoro costante, faticoso ma indispensabile aiutando e formando questi tanti giovani che fuggono dalle guerre e dalla disperazione”.
E’ stata quindi presentata la nuova generazione dei giovani dello Studentato Internazionale di Rondine da cui l’occasione per introdurre l’apertura del progetto Rondine a nuove aree di guerra e altri soggetti coinvolti nei conflitti internazionali. Per la prima volta infatti, saranno presenti nello Studentato giovani provenienti dal Sudan e dal Daghestan oltre che dagli Stati Uniti.
Un rappresentante per ognuna delle tre generazioni di studenti ha portato la propria esperienza di fronte alla platea, gli attuali studenti, i nuovi e gli ex studenti. Tra loro Noam, Rondine d’Oro israeliana, che ha compiuto da un anno il suo percorso e ha raccontato come avviene a Rondine l’incontro col “nemico”, come attraverso un faticoso lavoro sulla persona si ricostruisca lentamente la fiducia. “La priorità è il conflitto internazionale – ricorda Noam – ma si deve partire dal conflitto interpersonale, come fa Rondine, che ci prepara al giorno successivo alla firma dell’accordo di pace, quando ancora i popoli saranno divisi dall’odio dal rancore. Noi saremo i ponti, i mediatori di quel giorno, per portare avanti una vera convivenza tra i popoli non solo una pace sulla carta”.
Lo sguardo si è quindi volto verso il mare nostrum attraverso un’analisi della Prospettive per la risoluzione dei conflitti e nuove vie di cooperazione nel Mediterraneo a margine del progetto di Rondine “Una nuova classe dirigente per la Sponda sud del Mediterraneo” ormai giunto al terzo anno. “La guerra è una cosa troppo seria per lasciarla ai Generali – esordisce Riccardo Migliori, già presidente dell’Assemblea parlamentare OSCE, citando Georges Benjamin Clemenceau – La diplomazia della concretezza, la capacità dei minatori della storia di rendere possibile ciò che sembra impossibile, uno di questi obiettivi è la pace del Mediterraneo. Voi vedrete un Mediterraneo con un’integrazione politica che sarà la chiave per quella sociale – continua rivolgendosi ai giovani di Rondine – c’è una unità di destino che dobbiamo ritrovare”.
Giampaolo Cantini, ministro plenipotenziario, direttore Dg cooperazione allo sviluppo del ministero Affari Esteri, ha precisato che “il Mediterraneo è sempre stato al centro delle politiche della cooperazione italiana” parlando delle nuove sfide. In quest’ottica la prima delle tre aree di azione prioritaria è il Nord Africa e il Mediterraneo, con particolare attenzione a Balcani e Albania. Grande attenzione anche al consolidamento dei processi di stabilizzazione nei paesi della primavera araba e anche alla situazione dei profughi siriani in Libano, Giordania e Turchia.
Nell’ambito della sessione L’odio e i conflitti diventano speranza per un futuro di pace:Rondine e il Centenario della Grande Guerra Bernardo Venturi, direttore dello Studentato Internazionale, ha presentato la programmazione di Rondine per il quadriennio 2015-2018 in relazione alle Celebrazioni del Centenario, che ha ricevuto la concessione del logo ufficiale delle Commemorazioni del Centenario da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri e che farà perno sul progetto “Capire i Conflitti – Praticare la Pace” un viaggio studio in Trentino e Friuli dedicato ai giovani delle scuole italiane, alla scoperta dei luoghi della Grande Guerra accompagnati dai giovani di Rondine in veste di formatori e testimoni del conflitto contemporaneo. Un progetto riconosciuto tra i progetti ufficiali del Miur per il quale è intervenuto il Sottosegretario Roberto Reggi: “Quando non si è abituati a vivere il conflitto e tradurlo in positivo, è facile degenerare. Questo lo vediamo in politica tutti i giorni. Per questo l’esperienza di Rondine è straordinaria. La conoscenza delle altre culture è il presupposto per il rispetto della cultura; dall’ignoranza nasce la diffidenza e la paura. Voglio manifestare la vicinanza del Ministero e del Governo a questa realtà che investe sulla formazione come principale veicolo per costruire una comunità e il Semestre europeo – conclude il sottosegretario – sarà l’occasione per valorizzare le buone pratiche e creare nuovi spazi di integrazione”.
In chiusura il presidente Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine Cittadella della Pace riparte dal desiderio, inteso come spinta e motivazione fondamentale nei giovani a cambiare il corso delle cose: “Pur passando dalla rabbia, dal dolore e dalla depressione a Rondine si trova sempre una strada, la strada dell’amicizia, che qui è sempre intesa nella sua dimensione pubblica, come fondamento per la costruzione della società civile. Se l’amicizia reggesse solo nel privato non potrebbe cambiare al Storia. Rondine si fonda sulla ricostruzione della fiducia – ricorda il presidente – un processo che in queste ore è messo a dura prova” Proprio nel ricordo i tanti morti e dei terribili episodi di questi ultimi giorni in Medio Oriente, Vaccari invoca un minuto di silenzio insieme a tutti i presenti”.